Vita Cristiana

Pubblicato il 2 Settembre 2019 | di Redazione

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Spettacolare Scinnuta del Battista a Monterosso

Una scinnuta (discesa dall’altare maggiore) del simulacro di San Giovanni dalle mille emozioni, quella di Monterosso.

Una chiesa gremita di gente, tutti con lo sguardo puntato verso il Battista che, a sua volta, indica l’Agnello. Ecco come Monterosso si prepara ai solenni festeggiamenti del suo santo patrono e protettore. Quanta preghiera  si eleva in questa immagine: gli uomini, per mezzo di San Giovanni, guardano e riconoscono Cristo.

Qui risiede il vero motivo del far festa. “Patronu!” gridano i devoti, commossi.  E tutti levano le braccia in alto invocando aiuto e protezione. San Giovanni Battista dall’alto dell’altare scende tra il suo popolo, tramite una moderna impalcatura creata ad hoc, dono del fratelli Giampiccolo, devoti del Santo. Un’immagine metaforica che richiama la vicinanza reale del Battista nella vita di ciascuno, una vicinanza data dalla preghiera e dalla presenza di Dio nella vita di chi lo accoglie  e lo riconosce.

Per le vie del paese, intanto, il corpo bandistico “Busacca-Burrometi” città di Scicli, diretto da Girolamo Manenti, ha effettuato la questua e allietato l’atmosfera. Tra i brani eseguiti, si sottolinea l’Inno a San Giovanni, arrangiato per banda da un giovanissimo studente di musica monterossano, Francesco Giaquinta.

A caratterizzare la scinnuta, pure la raccolta e benedizione del pane. Il parroco, don Peppino Antoci, ha guidato la preghiera del Santo Rosario sino al momento tanto atteso, quello della scinnuta, appunto. I cuori, purificati dalla partecipazione ai sacramenti e ai momenti di preghiera previsti durante il novenario, sono pronti a festeggiare, davvero. La tradizione -con le correlative manifestazioni folcloristiche-, allora, trova giustificazione e motivo nella gioia dei cristiani.

Monterosso, ancora una volta, si affida alla protezione del suo Santo patrono e protettore e vive la festa veramente, dentro e fuori.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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