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Pubblicato il 30 Novembre 2019 | di Redazione

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Un progetto per la legalità da Chiaramonte a Troina

La collaborazione tra la cooperativa sociale “Nostra Signora di Gulfi” ed il comune di Troina: il privato sociale collabora con l’ente pubblico per il riscatto della Sicilia. Gli esemplari di razza protetta sono stati trasferiti a giugno nei Nebrodi da Chiaramonte.

Migliaia di ettari di bosco sottratti alla mafia, il comune di Troina ha avviato il recupero dell’antico bosco, in passato affidato in gestione ad aziende legate alla criminalità organizzata. In quei terreni, che il comune aveva avuto in dono, quasi 900 anni fa, dal re normanno Ruggero, è stata avviata un’azienda pubblica, interamente di proprietà del comune, che ha già avviato l’attività nei primi 1000 ettari (dei 4200 di proprietà dell’ente).

I boschi demaniali sono stati sottratti alle aziende, molte delle quali legate alla mafia, che li gestivano dietro il pagamento di un canone esiguo (da 12 ai 30 euro l’ettaro l’anno) riuscendo però ad incassare lucrosi contributi dall’Unione Europea. Il progetto del sindaco, Fabio Venezia, che da tempo vive sotto scorta, è quello di riappropriarsi dei terreni di sua proprietà nei Nebrodi e di tornare ad utilizzarli direttamente, anche avviando un allevamento di animali in via d’estinzione.

Il sindaco di Troina Fabio Venezia e Gianvito Distefano

A questo progetto ha collaborato, in modo importante, Gianvito Distefano, presidente della cooperativa “Nostra Signora di Gulfi” di Chiaramonte, che ha fornito gli asini di razza ragusana per ripopolare il bosco ed avviare un’attività zootecnica. Il comune li ha acquistati ed oggi di essi si occupano i primi sei giovani assunti dall’azienda che stanno avviando l’attività di produzione del latte. Gli asini sono arrivati a Troina a giugno e domenica prossima è in programma l’antico rito della “transumanza”, con lo spostamento degli animali a quote più basse, dove potranno pascolare nel periodo invernale, con temperature più miti rispetto a quelle di montagna.

«Abbiamo sposato il progetto del Comune di Troina – spiega Gianvito Distefano  – Abbiamo messo a disposizione i nostri cento asini e, per il momento, abbiamo rinunciato all’allevamento. È un percorso verso la legalità a cui collaboriamo volentieri. Domenica prossima saremo a Troina per partecipare alla “transumanza”. I giovani già assunti dall’azienda di proprietà del Comune sono il segnale di un riscatto della nostra terra, affidato ad un’economia legale ed etica che potrà lasciarsi alle spalle anni di retaggi del passato e costruire un futuro di sviluppo e di legalità, evitando le infiltrazioni mafiose».

«Il nostro obiettivo – spiega il sindaco di Troina, Fabio Venezia – è avviare un progetto importante per il territorio. Abbiamo sottratto questi terreni all’economia illegale e avremo la possibilità di gestirli direttamente. È un grande progetto e la cooperativa “ ” sta collaborando con noi con grande generosità. Con loro abbiamo creato una sinergia per la promozione del territorio e per consentire ai giovani di trovare occupazione. Una delle attività sarà la valorizzazione di specie in via d’estinzione, come gli asini ragusani. Essi forniranno pregiato latte d’asina. Nasce un’economia virtuosa che prenderà il posto di quella che, per anni, ha impoverito questa terra. Inoltre, avvieremo anche un’attività sociale. Cinque asinelli saranno a disposizione dell’Oasi di Troina per la terapia assistita riabilitativa con gli animali».

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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