Pubblicato il 14 Febbraio 2020 | di Redazione
0Costruire un mondo di pace con la musica come compagna di viaggio
La musica come strumento di costruzione della pace. Il teatro Naselli di Comiso ha ospitato il “Concerto per la Pace” che ha visto sul palco il coro e la piccola orchestra “Enarmonia” con la direzione del maestro Dario Adamo, la cura della tecnica vocale di Gisella Tirella e la lettura espressiva degli attori Tiziana Bellassai e Alessandro Sparacino.
La manifestazione è stata promossa dalla Cattedra di dialogo tra le culture, dal Centro pastorale francescano per il dialogo e la pace di Comiso e Ragusa, con il patrocinio della Diocesi di Ragusa, dei frati minori cappuccini di Siracusa, e del Comune di Comiso. Il concerto ha felicemente nobilitato le molteplici manifestazioni musicali, che hanno animato e reso viva e palpabile, a Comiso, un’atmosfera di festa, ininterrotta e socializzante.
Il Concerto per la Pace, ha promosso nell’uditorio, affascinato e rapito, una ricerca d’incontro tra le proprie emozioni e le radici più profonde e vere della propria millenaria cultura nelle festività natalizie, radicate nella tradizione e minacciate dalla odierna società consumistica e banalizzante le umane, più alte aspettative personali e collettive. Ciò e fiorito, sulle ali di una musica di brani non solo di matrice europea, tutti accomunati dal tema della Pace, divisi in tre settori : classica, natalizia e moderna.
Il concerto per la Pace ha saputo condensare in pochi brani la voglia di pace e costruttiva convivenza che la musica esaltata nelle varie epoche, più e meno recenti.
Lo spettacolo, ideato e scritto nei dialoghi da Giuseppe Di Mauro, ha promosso nel pubblico un’atmosfera di attesa, voglia di riscatto, rivalsa, indotta da un testo esaltato da una recitazione magistrale che ha dato vitalità, realismo alle istanze di un uomo dall’identità misteriosa, di una donna gravida e di un piccolo bambino in fuga da una società post-apocalittica con il desiderio ferito di ricostruire, ricominciare. Attraverso un significativo viaggio in barca per il Mediterraneo, con lo sguardo rivolto ad Atene, Roma, Gerusalemme, si spingono alla ricerca di una città dove abitare, con le radici salde alla terra e i rami protesi al cielo, tra pericoli, delusioni, attese e speranze.
L’autentico, genuino senso del Natale di Nostro Signore Gesù Cristo in questo racconto tra musiche, citazioni colte ed essenziali, ai richiami alla dottrina della Madre Chiesa è assai forte. Musica, canto e recitazione hanno enfatizzato il testo e richiamato il desiderio di pace da costruire nel e con il cuore degli spettatori. Quanto detto è emerso, a fine spettacolo, dai commenti a caldo che autorità e rappresentanti di scuola, università, istituzioni laiche e religiose. Nell’aria della manifestazione si respirava:un’istanza di pace costruita nel quotidiano, col piccolo contributo di ciascuno di noi nelle nostre più usuali e ripetitive azioni di sempre.
Pasquale Monaco