Vita Cristiana

Pubblicato il 17 Aprile 2020 | di Agenzia Sir

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Mediterraneo frontiera di una pace da conquistare anche quando sfugge

«Questa è stata solo la prima tappa». Ad annunciarlo è stato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, a conclusione dellincontro Mediterraneo, frontiera di pace, promosso a Bari dalla Chiesa italiana.

«Siamo convinti che questo sia soltanto linizio di un cammino che era necessario intraprendere, per dare la nostra risposta col Vangelo ai problemi della Chiesa, alle nostre Chiese e alla società di oggi», ha detto Bassetti tracciando un bilancio del confronto tra i 58 vescovi di 20 Paesi, provenienti da tutte le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo: hanno risposto tutti allappello.

Tra le proposte per il futuro, quella di costituire un Forum in ogni Conferenza episcopale nazionale, «per affrontare i temi emergenti, il più importante dei quali è quello della pace, che va continuamente conquistata, che ci sfugge sempre di mano». «La gente si aspetta molto da noi», ha detto il cardinale Louis Raphaël Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, che per dar seguito alle giornate di Bari ha proposto «un tavolo misto tra cristiani e musulmani, per vedere come creare unatmosfera che tuteli la dignità umana e la libertà religiosa».

«Un punto dappoggio sostanzioso».Così Bassetti ha definito il documento conclusivo dei lavori che i partecipanti allincontro di Bari hanno consegnato al Papa. «Abbiamo scritto una pagina che io ho definito bella», ha detto il presidente della Cei: «Vogliamo essere pastori con lodore delle pecore, come ci chiede il Santo Padre».

Inevitabile toccare anche il tema delle migrazioni. «Bisogna cambiare non solo il decreto sicurezza, ma ha precisato il presidente della Dei tante cose vanno riviste, perché le situazioni si evolvono e il legislatore si deve tenerne conto».Secondo il cardinale Bassetti, «la società civile progredisce e i problemi si aggravano, cambiare è il segno di una mentalità dinamica che affronta le situazioni così come sono e nella loro evoluzione», ha spiegato il porporato, che a proposito dellimmigrazione ha esortato a fare una distinzione tra migranti e profughi, «altrimenti si continua a fare una grande confusione», il monito. «Il fenomeno migratorio c’è sempre stato e sempre ci sarà», ha precisato: «Ci sono migranti che scelgono volontariamente di andare in altre nazioni». Cosa del tutto diversa, invece, sono i profughi «che o per la guerra, o per la persecuzione, o per gli effetti dei cambiamenti climatici sono costretti a lasciare le loro terre».  Ai profughi, ha ricordato Bassetti, è rivolta lesperienza dei corridoi umanitari, per «rispondere a quella necessità di accoglienza e di accompagnamento di cui parla il Santo Padre».

Ma laccoglienza non basta: bisogna creare intorno alle persone un clima di amicizia e di affetto in cui la persona possa crescere e maturare, ritrovando un clima di famiglia. «Le migrazioni sono una grandissima perdita per noi ed un grande peso per voi», ha detto il cardinale Louis Raphaël Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei che ha aggiunto: «I nostri ragazzi vanno via perché non c’è pace, non c’è sicurezza. E chi c’è dietro le guerre? Senza il rispetto dei diritti umani, le persone fuggono».

M.Michela Nicolais

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