Pubblicato il 23 Aprile 2020 | di Redazione
0L’esperienza di Alessio Leggio «Buona caccia insieme agli scout»
Carissimi lettori, mi chiamo Alessio Leggio e sono un seminarista di primo anno, originario della parrocchia SS. Ecce Homo di Ragusa. Il Signore, per mezzo dei formatori, alle cure dei quali mi ha affidato, quest’anno mi ha concesso di conoscere una realtà a me nuova: l’Agesci.
Dallo scorso mese di novembre, sono inserito nel gruppo scout RG 1, che opera nella mia parrocchia. Fin da subito ho sperimentato, sia da parte della Comunità Capi che dei ragazzi, grande accoglienza e amicizia. Ho avuto modo di conoscere dal di dentro il modello educativo scout ed in particolare vi voglio rendere partecipi di un’esperienza: la promessa di alcuni ragazzi.
«Con l’aiuto di Dio, prometto sul mio onore di fare del mio meglio: per compiere il mio dovere verso Dio e verso il paese; per aiutare gli altri in ogni circostanza; per osservare la legge scout». Sono queste le parole con le quali tre ragazzi, con sentimenti di gioia, di emozione, ma anche con la consapevolezza dell’importanza dell’impegno preso, hanno detto il loro sì a Dio, nel servizio ai fratelli. Non avevo mai riflettuto che l’essere scout fosse una vera e propria vocazione, una vocazione in cui il singolo si impegna nel dare buona testimonianza sia come cittadino che, nel caso dello scoutismo cattolico, come cristiano. Lo scout è chiamato ad essere leale, cortese, laborioso, economo, ubbidiente, amante della natura, altruista, amico di tutti, meritevole di fiducia e puro di pensieri, parole e azioni… tutto ciò è incluso nella legge scout ma credo possa servire ad ogni cristiano come esame di coscienza. I ragazzi si preparano con tanta attenzione alla cerimonia della promessa. La sera prima i novizi hanno celebrato la “veglia d’armi”, un momento bello che io per primo ho vissuto intensamente: ricordo il cielo stellato, il fuoco scoppiettante e l’emozione dei ragazzi.
Un altro momento di grazia è stato la celebrazione eucaristica domenicale, vissuta insieme ai genitori dei ragazzi: in ogni santa messa si sperimenta la bellezza della comunità, ma in quel contesto tutto è amplificato, ho vissuto meglio la fraternità.
Ritengo che esperienza scout mi stia facendo crescere molto, anche dal punto di vista della fede. Ricordo alcune domande che mi ponevano i ragazzi, domande di senso, domande di fede, domande di giovani che nutrono il desiderio di incontrare Cristo. Ho provato a dar loro una risposta, ma mi sono reso conto che la cosa più importante fosse che si stessero ponendo una domanda, che sia emersa nel loro cuore la sete di infinito, o per meglio dire la sete di quell’acqua viva che solo Gesù Cristo può darci. “Cristo vive e ti vuole vivo” (CV 1): non lasciamoci rubare la vita, non lasciamoci rubare il tempo, mettiamoci alla sequela di Cristo per imparare ad amare, per imparare da lui ad essere pienamente uomini!
Chiedo a ciascuno di voi di innalzare costantemente preghiere, affinché il Signore possa guidare sempre il mio cammino e quello dei miei compagni e possa far germogliare il seme della vocazione, celato in quel desiderio d’infinito che tutti noi abbiamo.
Grazie e come diciamo al Reparto… buona caccia!
Alessio Leggio