Pubblicato il 11 Giugno 2020 | di Redazione
0Da Chiaramonte Gulfi all’Albania Suor Raimondina è tornata alla Casa del Padre
Lo scorso 3 aprile, suor Raimondina (al secolo Concetta Buscema), è salita alla Casa del Padre all’età di 80 anni, molti dei quali trascorsi in missione in Albania. Ha vissuto nel silenzio e nel silenzio, accettando anche un male che non le ha dato scampo. Chi l’ha conosciuta, la ricorda come una donna silenziosa e nascosta ma tanto operativa nel comprendere la sua chiamata ed assecondarla nel servizio.
Originaria di Chiaramonte Gulfi, giovanissima (appena quindicenne) entra nella Congregazione delle figlie di San Giuseppe di Ragusa, istituto che lascerà nel 1987 desiderosa di intraprendere attività di apostolato.
In precedenza, nel 1968, aveva ottenuto il diploma in Catechesi, con diploma conferitogli dall’allora cardinale Albino Luciani. Dal 1992 inserita presso la diocesi di Caserta avvia diverse iniziative missionarie in Albania dove si trasferisce definitivamente dal 1997 sino alla morte.
Opera a Scutari dove apre a un piccolo centro professionale di ricamo, cucito, disegno, confezione di statuine di gesso e stampe ed icone su legno. Fonda l’associazione di volontariato “Albamyriam” (L’Alba di Maria), impegnandosi nell’educazione dei più piccoli e in tante altre opere di misericordia nelle quali ha saputo coinvolgere scuole, famiglie, istituzioni, enti ecclesiali, sacerdoti famiglie povere.
Altro progetto dell’associazione è l’accoglienza di bambini abbandonati o rifiutati in scuola materna e poter accogliere 25-30 bambini poveri per educarli e formarli ai veri valori molti dei quali hanno vestito la casula della prima messa ricamata a mano proprio da suor Raimondina.
Proprio l’associazione è l’eredità più bella che ci lascia insieme alla sua testimonianza di fede.
L’associazione nel 2002 ha anche aperto una casa di accoglienza per bambini proveniente da dalla famiglia per mancanza di mezzi economici o per qualunque altro motivo.
In Italia, l’associazione raccoglie contributi per le adozioni a distanza per i bambini accolti nella suddetta casa di accoglienza in modo da assicurare un pasto al giorno e il materiale didattico necessario alla loro formazione. Attualmente è in progetto la ristrutturazione di una vecchia casa per trasformarla umani e cristiani.
Il direttore del Centro Missionario, don Santo Vitale, ricorda la tempra forte e operosa di questa instancabile serva del Signore.