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Pubblicato il 4 Giugno 2020 | di Redazione

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Scegliere di sposarsi è una vocazione! La storia di Mariacarmela e Guido

Pace e bene lettori!
Mi piace salutarvi con il saluto che ci ha lasciato San Francesco d’Assisi.
Sono Mariacarmela, una veterana della parrocchia dell’Angelo Custode, dove seguo da anni il cammino nella Gi.Fra.
Il Signore mi ha chiamato ad intraprendere un nuovo percorso di vita insieme al mio amato Guido e tra pochi mesi, il 18 settembre 2020, coroneremo il nostro sogno d’amore nel sacramento del Matrimonio.
In questi mesi io e Guido siamo stati distanti perché non abitiamo nella stessa città e ammetto che è stato davvero difficile prendere delle decisioni per telefono e non potersi confrontare di persona. Dovevamo sposarci il primo giugno, giorno del compleanno della nonna con cui sono cresciuta e alla quale ero molto legata. Era già tutto pronto: la casa, la sala per la festa, le bomboniere, le partecipazioni… .
Poi, all’improvviso, è cambiato tutto. Abbiamo visto il nostro sogno sempre più lontano, ci siamo sentiti scoraggiati e confusi, abbiamo pianto, ci siamo fatti tante domande, ma non abbiamo perso la speranza e abbiamo scelto una nuova data. Questi mesi sono molto importanti per approfondire ancora di più la nostra vocazione del matrimonio, una chiamata a consacrarsi a Gesù, servendolo con amore e fedeltà nella famiglia. Il matrimonio è una vocazione perché costituisce i due sposi in un preciso e stabile stato di vita dentro la Chiesa, con una loro specifica missione.
Amarsi nella vita di coppia è una conquista quotidiana. Il matrimonio sarà pieno di alti e di bassi, è fatto di sacrifici, di gioie e di dolori. Come ogni percorso di salvezza, anche quello del matrimonio è duro e faticoso.

Mi vengono in mente le parole che il nostro vescovo Carmelo ha rivolto a tutti i fidanzati presenti in cattedrale: «Nel vostro cammino non siete in due ma c’è una terza persona che è Dio». Voglio condividere con voi anche qualche frase tratta dalle omelie di papa Francesco che mi hanno colpito in modo particolare e di cui faccio tesoro nel mio cuore.«Per un cristiano, sognare la sposa o lo sposo, vuol dire guardare il proprio coniuge con gli occhi di Dio.
È la contemplazione, protratta nel tempo, della realizzazione del progetto che il Signore ha pensato e vuole, per ciascuno e per tutti e due, nella loro concreta relazione matrimoniale. Ci vuole coraggio per sposarsi e la Chiesa ha bisogno della coraggiosa fedeltà degli sposi, che sono una risorsa essenziale per la Chiesa ma anche per il mondo».

Alle domande di parenti e amici che ci chiedono se abbiamo pensato di posticipare nuovamente il matrimonio, noi rispondiamo che ci sposiamo lo stesso, perché il Signore ci ha chiamato e noi siamo pronti e coraggiosi.
Ai tanti ragazzi che, come noi, hanno visto capovolgersi i loro progetti, dico di non avere paura e di sposarsi.
È vero, non sappiamo se potremo fare festa, se potremo partire per il viaggio di nozze, se ci saranno restrizioni sugli invitati, ma di una cosa siamo certi che il matrimonio è una chiamata di Dio, che noi ci amiamo e che l’amore è più forte di ogni altra cosa.
A tutti voi e in modo particolare ai futuri sposi auguro con tutto il cuore pace e bene!

Mariacarmela Di Rosa

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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