Vita Cristiana

Pubblicato il 28 Maggio 2020 | di Redazione

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Maria madre della Chiesa, vera madre che cammina con noi

L’ 11 febbraio 2018, la Congregazione del Culto Divino decise di estendere alla Chiesa Universale la memoria di Maria Madre della Chiesa, nel lunedì successivo alla solennità della Pentecoste.
Paolo VI in occasione della promulgazione della Costituzione dogmatica Lumen Gentium, così aveva presentato le ragioni teologiche della scelta di quel titolo: ”Come infatti la divina maternità è il fondamento della speciale relazione con Cristo (…) così pure essa costituisce il fondamento principale dei rapporti di Maria con la Chiesa, essendo Madre di colui, ha unito a sé come capo il suo corpo mistico che è la Chiesa. Maria, dunque come madre di Cristo, è madre anche dei fedeli e dei pastori tutti, cioè della Chiesa”
Nel desiderio del Papa si trattava di instaurare un nuovo rapporto con la Vergine Maria imitandone le virtù attinte dalle Sacre Scritture. In tale visione Maria era vista come la nuova Eva, il vertice dell’antico testamento e l’aurora del nuovo. Così scriveva:” contempliamo Maria ferma nella fede, pronta nell’obbedienza, semplice nell’umiltà, esultante nel magnificare il Signore, ardente nella carità, forte e costante nell’adempiere la sua missione fino all’olocausto di se stessa, in piena comunione con il Figlio suo, che s’immolava sulla croce per donare agli uomini una vita nuova.” Ne conseguiva, che per imitare Gesù e Maria occorreva ”la perseverante volontà” di imitarne le loro “sublimi virtù”.
Se il titolo di Dei Genetrix aveva garantito che Gesù fin dal primo istante del suo concepimento nel grembo di Maria, era anche Dio e che in nessun momento questa costituzione umano divina sarebbe venuta meno, quello di Madre della Chiesa gettava luce sulla missione del Figlio, come Salvatore, colui che salvava gli uomini radunandoli nella realtà della Chiesa. In questa missione del Figlio, Maria rivestiva così un ruolo attivo e passivo esplicitato nell’educazione di Gesù e nell’averlo accompagnato nella vita pubblica fino a renderla partecipe sul Calvario alla Redenzione quando la consegna del “figlio” alla Donna, da parte del Redentore, è presentata non solamente per Giovanni ma in lui, sono rappresentati tutti coloro che crederanno in Gesù Cristo , Figlio di Dio e vero figlio della Vergine.
L’antica preghiera mariana del Sub tuum preaesidium, presenta questa intercessione della Madre del Signore (Gv 2,3-5).La sua partecipazione a favore della Chiesa è dunque un’intercessione presso Cristo, che rimane l’unico Mediatore e Salvatore.

Maria così ha rappresentato dalla comunità degli Apostoli fino ad oggi la novella regina Ester. Essa fu capace di testimoniare ciò che aveva “gelosamente serbato nel suo cuore” (Lc 2,51),e il giorno di Pentecoste, in quanto Ecclesia Immacolata, ricevette lo Spirito Santo in maniera così perfetta che poté essere il cuore della Chiesa, e della Chiesa pellegrinante come “la madre della giustificazione e dei giustificati, la madre della riconciliazione e dei riconciliati, la madre della salvezza e dei salvati “, “la missionaria che si avvicina a noi per accompagnarci nella vita, aprendo i cuori alla fede, con il suo affetto materno. Come vera madre, cammina con noi, combatte con noi ed effonde incessantemente la vicinanza dell’amore di Dio” (EG 286).

Carmelo Ferraro

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