Pubblicato il 26 Giugno 2020 | di Redazione
0Una ricerca sugli autori delle maioliche che decorano il Calvario di Vittoria
Chi è l’autore delle maioliche collocate nelle lunette esterne del Calvario di Vittoria? Nelle pubblicazioni che ho avuto modo di leggere, dove si parla del tempietto e in quelle specifiche sulla settimana santa non si fa cenno all’autore.
Da una rapida perlustrazione, ho riscontrato che in due bassorilievi (con difficoltà, data la posizione delle lunette) si legge una firma in basso. Solitamente l’artista, appone la sua firma non appena termina un’opera ma, non sempre questo accade. L’artista in questione è un certo Pandolfo, accanto al cognome è riportato anche l’anno ’59. Nell’altro pannello leggiamo: Cer. Pandolfo.
Dopo altri sopralluoghi e con l’ausilio di una scaletta, ho rilevato una seconda firma, quest’ultima presente in tutti i cinque pannelli, si tratta di Giuditta, cognome poco noto in Sicilia.
Chi sono questi ceramisti? Dove operavano? Erano autonomi o dipendenti presso qualche bottega più o meno conosciuta? Nessuno ne ha mai sentito parlare. Non se ne ha memoria neanche nella vicina Caltagirone.
La presenza della doppia firma, mi fa pensare che un artista magari ha realizzato i bassorilievi in argilla, mentre l’altro ha disegnato e decorato le formelle. Si può ipotizzare che la bottega era di Pandolfo ad esempio, e Giuditta ha realizzato i manufatti. Si tratta di cinque bassorilievi, ognuno sezionato in tre pezzi (tipo puzzle) realizzati in argilla rossa, smaltata e decorata a pennello. Due sono situati sulla facciata: la Crocifissione; Gesù in croce con Maria, la Maddalena e i due ladroni. Tre invece, sul retro nei quali sono rappresentati gli attimi che precedono la crocifissione: Gesù con la croce, in cammino verso il Calvario, circondato da tre soldati.
In merito all’anno di realizzazione mi sento di poter affermare che si tratta del 1959. Rammento che questo Calvario fu costruito dopo il 1859 (in sostituzione di quello antico) a conclusione di una missione di padri Cappuccini (mons. La China). Per molti anni rimase incompleto, ad esempio la cupola doveva essere in muratura, invece ne è stata sistemata una in plexiglas negli anni ’90 (Emanuele Ingrao); e ancora le pareti della cappellina sono state decorate nel 1914 e le lunette esterne come si evince da antiche foto erano vuote. Quindi sono state “riempite” dopo ben cento anni.
La signora Maria Stella Palmeri, ci ha riferito che questi manufatti furono collocati negli anni ’50 su interessamento dell’on. Battaglia. Questa informazione trova riscontro nei registri della Congregazione, gentilmente consultati dal marchese Salvatore Palmeri su mia richiesta, ecco un sunto: “Dal verbale del 20 febbraio 1959, sotto la presidenza di Paolo Calì-Terlato. I confrati ringraziano pubblicamente il confrate on. Gaetano Battaglia (assessore regionale alla solidarietà sociale) per essersi interessato a ottenere i fondi, per avviare un restauro e l’abbellimento del Calvario”. Purtroppo non si fa cenno alle formelle di ceramica, ma la presenza dell’anno scritto in uno dei pannelli ci dà conferma che sono stati sistemati in quell’occasione. Riguardo agli autori dei pannelli al momento non abbiamo notizie.
Gaetano Bruno