Società

Pubblicato il 26 Ottobre 2020 | di Redazione

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Una chiamata che viene dal cuore di Dio ed esige risposte libere e consapevoli

In questo anno, ci dice papa Francesco, segnato dalle sofferenze e dalle sfide procurate dalla pandemia da Covid 19, questo cammino missionario di tutta la Chiesa, prosegue alla luce della parola che troviamo nel racconto della vocazione del profeta Isaia: «Eccomi, manda me» (Is 6,8). È la risposta sempre nuova alla domanda del Signore: «Chi manderò?». Questa chiamata proviene dal cuore di Dio, dalla sua misericordia che interpella sia la Chiesa sia l’umanità nell’attuale crisi mondiale. «Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: “Siamo perduti” (v. 38), così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme»,

In questo contesto, la chiamata alla missione, l’invito ad uscire da se stessi per amore di Dio e del prossimo si presenta come opportunità di condivisione, di servizio, di intercessione, per passare dall’io pauroso e chiuso all’io ritrovato e rinnovato dal dono di sé.

«La missione, la “Chiesa in uscita” non è un programma, è Cristo che fa uscire la Chiesa da se stessa. La missione è risposta, libera e consapevole, alla chiamata di Dio. Ma questa chiamata possiamo percepirla solo quando viviamo un rapporto personale di amore con Gesù vivo nella sua Chiesa».

Per amore degli uomini, Dio Padre ha inviato il Figlio Gesù; Egli è il Missionario del Padre. A sua volta Gesù fa di noi dei discepoli di Cristo e ci invia in missione verso il mondo e le genti; la mia disponibilità interiore è molto importante per poter rispondere a Dio: “Eccomi, Signore, manda me” (cfr Is 6,8), nell’oggi della Chiesa e della storia.

Nel contesto della Chiesa italiana tradurremo questa vocazione missionaria in un appello a tutti i credenti per diventare “Tessitori di fraternità”. Vogliamo imparare a vivere nuove relazioni, non solo con le persone a noi care, ma con tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino.

Santo Vitale

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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