Pubblicato il 27 Ottobre 2020 | di Redazione
0Ha riaperto il Ristoro San Francesco. Gioia ed entusiasmo tra i volontari
Dopo lo stop imposto dalle misure di emergenza della pandemia, è tornato a essere fruibile il servizio del Ristoro San Francesco. Il direttore della Caritas, Domenico Leggio, ha spiegato il senso della riapertura di un servizio importante per la città di Ragusa. Gli spazi, che nei giorni duri della chiusura per la pandemia di Covid19, hanno ospitato il suo servizio di prossimità della Caritas tornano quindi alla loro origine. E la ripartenza, lo scorso 8 ottobre, è avvenuta alla grande, con ben due tipi di primi, gnocchi e fusilli alla sorrentina e ricciola alla marinara come secondo, oltre a pane, acqua e frutta fresca.
La fruizione dei pasti può avvenire solo da asporto e le modalità di accesso al servizio rimangono invariate, su segnalazione delle parrocchie o del centro ascolto di Ragusa.
«In queste ultime settimane – ha scritto il direttore della Caritas diocesana – insieme a Concetta Colombo e Raffaele Occhipinti, rispettivamente responsabile di sala e delle cucine del Ristoro di San Francesco, abbiamo programmato quanto necessario per riaprire il Ristoro San Francesco, un servizio interrotto in maniera inaspettata per via del Covid 19. Non posso nascondere l’emozione che è circolata tra noi tre nel pensare di “ricollocare” la centralità della preparazione del pasto, rispetto a quanto fatto nei locali nei mesi precedenti ovvero distribuzione derrate alimentari e prodotti igienici. Ma era forte in noi anche il senso di responsabilità per le modifiche da apportare per ottemperare alle misure di sicurezza imposte dalla attuale situazione sanitaria. Una cosa è stata per tutti chiara, anche accogliendo personalmente i primi volontari, ovvero che la centralità del pasto coincide con la centralità del fratello e della sorella che si rivolge a noi per ricevere i pasti caldi da portare a casa ed ogni sforzo trova entusiasmo, gioia, sacrificio in questo. Risuonano anche oggi le parole di Papa Francesco consegnate durante l’incontro ecumenico con i giovani: “Nessuno può affrontare la vita in modo isolato […]. C’è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti”. Ecco ancora una volta questo servizio voluto dalla Chiesa diocesana testimonia che quanto si svolge al Ristoro è frutto del sostegno della comunità tutta formata da tanti volontari e da numerosi donatori e sostenitori sia singoli che imprese/aziende».