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Pubblicato il 15 Febbraio 2021 | di Redazione

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Fondazione San Giovanni Battista La carica dei 101 giovani al servizio civile

«Una forza preziosa, una forza dinamica del Paese»: così Papa Francesco ha definito le ragazze e i ragazzi volontari il 26 novembre 2016, in occasione del quindicesimo anniversario della legge che ha istituito il Servizio Civile Nazionale. Successivamente il Decreto Legislativo 40 del 2017 che, nel contesto della riforma del Terzo Settore, ha istituito il Servizio Civile Universale, marcando una discontinuità con il passato per almeno due motivi: i giovani durante il loro percorso riescono ad acquisire competenze e capacità che favoriscono la loro crescita personale e relazionale e questo loro processo di empowerment si riverbera sull’intera comunità.

La fondazione San Giovanni Battista si è accreditata nel 2007 come ente di Servizio Civile Nazionale e ha informato, selezionato, accolto e formato centinaia di giovani volontari. Nel tempo il numero delle sedi di accoglienza è aumentato e nel 2020 la Fondazione si è accreditata all’Albo nazionale in collaborazione con 27 Organizzazioni (associazioni, cooperative sociali, parrocchie, enti pubblici), definite dalla norma “Enti di accoglienza”.

Lo scopo del servizio è “partecipare con una presenza di servizio che si interessa ai problemi concreti della gente, senza nessun cedimento alla ricerca del potere per difendere interessi” (don Tonino Bello), permettendo ai giovani anche una crescita personale, che garantisca loro la possibilità di fuoriuscire dalla trappola della povertà relazionale – ovvero da una scarsa partecipazione alla vita sociale, associativa o di volontariato – creando al contempo beneficio alla collettività. All’interno della Fondazione i giovani che svolgono il Servizio Civile intraprendono un percorso di crescita, acquisiscono esperienze e know-how che spesso favoriscono una loro collocazione lavorativa. Il Servizio Civile, strumento di incentivazione all’attivazione dei giovani, diventa così una politica pubblica utile anche ad evitare disuguaglianze nell’introduzione al mondo del lavoro, soprattutto per quelle fasce di popolazione che trovano maggiori ostacoli.

Anche per questo, a fianco del Servizio Civile e in sinergia con esso, la Fondazione presenta quest’anno 3 progetti sul Programma Operativo Nazionale – Iniziativa Occupazione Giovani – rivolti a giovani disoccupati, offrendo loro un’opportunità di integrazione lavorativa. La Fondazione, attraverso 2 Programmi (“Cultura che crea sviluppo” e “Costruire e prendersi cura per città inclusive e benessere di comunità”), presenta quest’anno 7 progetti: per l’assistenza ai rifugiati “Io sono l’altro” (presso le sedi della Fondazione), per i disabili “L’Altalena” (presso l’Associazione Piccolo Principe), per i minori “PEdibus Percorsi di buona scuola” (presso il Comune di Comiso), per la cura del patrimonio artistico, storico e culturale “Cultura è sociale a Ragusa” e “Cultura è Sociale nell’Ipparino” (presso le parrocchie della Diocesi),  “Comiso comunità attiva per la cultura” (presso il comune di Comiso) e infine per l’educazione ai minori “Passo Passo” (presso le parrocchie della Diocesi).

Per 12 mesi di servizio saranno attivi 101 i volontari coinvolti in 5 città (Ragusa, Comiso, Vittoria, Giarratana, e Chiaramonte Gulfi).

Per accompagnare e sostenere i giovani nell’orientamento verso il mercato del lavoro, la Fondazione ha previsto all’interno dei progetti diverse attività di tutoraggio.

Il percorso di progettazione ha fondato le sue radici nelle indicazioni dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (Onu), in cui si riconosce l’importanza della dimensione giovanile nel conseguimento dei suoi obiettivi. La progettazione risponde a due esigenze: da un lato la presenza degli operatori volontari presso gli enti di accoglienza potenzierà il sostegno alle comunità di riferimento, dall’altro sarà attenta ai bisogni dei territori rispetto alle grandi sfide sociali del nostro Paese.

I 17 “Sustainable Development Goals” (SDGs), che compongono l’Agenda 2030, si riferiscono a diversi ambiti dello sviluppo sociale, economico e ambientale, che devono essere considerati in maniera integrata, nonché ai processi che li possono favorire in maniera sostenibile. Sono presenti come componenti irrinunciabili numerosi riferimenti al benessere delle persone e ad un’equa distribuzione dei benefici dello sviluppo. I progetti mirano ad identificare SDGs specifici.

Per concorrere alla selezione c’è tempo fino al 15 febbraio, possono fare domanda giovani dai 18 anni ai 29 anni non compiuti, cittadini italiani o regolarmente soggiornanti in Italia. Ai volontari spetterà un compenso di € 439,50 netti mensili per un anno.

La Fondazione predispone diversi incontri informativi sui progetti e sulle finalità del Servizio Civile Universale. Il nostro auspicio è che i volontari nell’assumere l’impegno accolgano nel loro cuore il grande monito “chi non vive per servire, non serve per vivere”.

Renato Meli – Chiara Facello

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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