Cultura

Pubblicato il 24 Febbraio 2021 | di Vincenzo La Monica

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Pagine roventi a temperatura ambiente Il guizzo felice di Andrea Parasiliti

Chissà se nel dare il titolo al suo più recente libro, Andrea Parasiliti avrà pensato a quella memorabile scena in cui il ragionier Fantozzi, invitato con astuta mossa padronale alla tavola del ricco, ingurgita una serie di pomodorini dalla tragica caratteristica: fuori freddi, dentro palla di fuoco a diciottomila gradi.

“Pagine roventi a temperatura ambiente”, servito in libreria da Algra, è infatti un libro guarnito da 34 pomodorini di carta e inchiostro, destinati a scottare sotto le papille e le pupille del lettore, anche il più attrezzato. E a suscitare in lui variazioni cromatiche intense, che si accordano alla gamma di colori che tingono le pagine del volume. Si va dal sangue rosso di Giufà a quello blu di Bufalino, dal candido cattolicesimo di Luciano Nicastro al verde maomettano di Pietrangelo Buttafuoco, passando per il grigio ferroso dei navigli, l’azzurro delittuoso del mare di Playa Grande e il giallo ocra dei deserti africani.

Il volume raccoglie, riassume e probabilmente congeda tutti i saggi di scrittura su cui l’autore si è misurato nei suoi anni di studio e di arte: elzeviri, recensioni, poesie, saggi, racconti, flânerie più o meno metropolitane.  Le pagine roventi hanno un dichiarato effetto urticante, ma anche nelle sue manifestazioni più provocatorie (la colluttazione con Leonardo Sciascia, l’invito alla riapertura dei bordelli, la lode al global warning) interviene sempre il balsamo dell’intelligenza, il guizzo costantemente felice che risolve il fastidio iniziale in ammirazione e amicizia per questo infaticabile cavaliere futurista che gioca all’apocalisse tra la sala da pranzo e la biblioteca.

Nell’anno pandemico 2020, infatti, Andrea Parasiliti ha pubblicato con il valido sostegno grafico di Emanuele Cavarra il fortunatissimo libro d’arte “Io siamo già in troppi”, un importante studio sul Futurismo in Sicilia (“All’ombra del Vulcano – Il Futurismo in Sicilia e l’Etna di Marinetti” edito da Leo S. Olschki), un piccolo intenerito ricordo della libreria Derbylius di Milano, della sua direttrice Carla Roncato e degli attimi defunti con lei (“Ultima notte in Derbylius” Babbomorto editore)  e persino un lavoro di etichettatura per l’Olio d’artista “Futur Bio”, risultando così un autore medicamentoso per i malanni del nostro tempo. Ma il 2021 è l’anno del vaccino e le prove più felici delle Pagine Roventi (mi riferisco in particolare al racconto Tesfay e l’Odissea Afro blue condotto con grande, spericolata perizia) lasciano intravvedere sviluppi golosi, magari verso forme più artistiche che accademiche. Un assalto a cose alte e difficili, come la letteratura in forma di romanzo o un’arte nuova e in grado di trascendere le categorie o persino un invito a cena dalla Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare.

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