Vita Cristiana

Pubblicato il 14 Aprile 2021 | di Redazione

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Ascolto, voce del verbo amare. Quando la fede illumina la vita familiare

È possibile amarsi per sempre? Ad una domanda simile difficilmente si riesce a rispondere con un sì od un no convinto, è più facile rifugiarsi in un più comodo “speriamo”. Chi scrive quest’articolo è una famiglia come tante, nulla di straordinario. Un padre ed una madre che lavorano e due figlie che vanno a scuola. Non siamo capaci di dare risposte a chi vorrebbe una ricetta pronta per una famiglia felice.

Se c’è una cosa però di cui possiamo dire di aver costruito attorno la nostra famiglia, è quella dell’ascolto. Non è sempre facile predisporsi ad accogliere l’altro (usiamo propriamente il verbo della formula nuziale) nell’ascolto: non è un sentire ciò che l’altro vuole dirti, ma è fare spazio dentro di se affinché l’altro possa sentirsi capito, possa trovare fiato per la stanchezza e vigore per la ripartenza. Ogni giorno affidiamo a Dio le gioie vissute e le paure per gli imprevisti: lo facciamo insieme alle bambine mentre le accompagniamo a scuola, cercando di ridurre al minimo lo spazio che si frappone tra la vita reale e la preghiera recitata. La vita familiare diventa dunque un laboratorio di eventi belli e tristi intrisi della certezza che, passo dopo passo, tutto diventa cammino di fede.

“Dacci oggi il nostro amore quotidiano”, è l’estrema sintesi della preghiera che ogni giorno ognuno di noi recita per poter raggiungere, a partire dalla famiglia, tutte le persone che incontriamo al lavoro, a scuola, in città, in parrocchia. Crediamo che la famiglia possa essere modello di accoglienza: ciò permette di sperare che le nostre figlie superino gli steccati classisti e si aprano ad una dimensione di solidarietà e rispetto.

Un progetto simile non permette di rimanere impantanati nel limbo dei sentimenti, troppo sensibili alle fluttuazioni di intensità, piuttosto è orientato alla costruzione della relazione come celebrazione della bellezza del “noi” che non liquefà l’originalità dei singoli bensì la condensa ad immagine divina. Il rispetto delle libertà di ognuno, la valorizzazione dei singoli e la consapevole appartenenza al progetto comune, permettono di assumere un atteggiamento responsabile nella città degli uomini che prelude all’edificazione della città di Dio.

Emma, Anna, Valentina e Francesco Arangio

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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