Pubblicato il 6 Febbraio 2022 | di Redazione
0L’adozione una scelta d’amore
Un «atteggiamento generoso e bello»: con queste parole Papa Francesco ha inserito l’adozione nel ciclo della sua catechesi su San Giuseppe, la paternità e la maternità. Il Papa si è svolto non solo alle coppie ma anche alle istituzioni invitandole «ad aiutare l’adozione, vigilando con serietà ma anche semplificando l’iter necessario perché possa realizzarsi il sogno di tanti piccoli che hanno bisogno di una famiglia e di tanti sposi che desiderano donarsi nell’amore». Parole che hanno riacceso i riflettori su una pratica sulla quale le istituzioni si mostrano ancora troppo timide e distratte. «Speriamo che questo appello – rilancia Marco Griffini, presidente dell’Associazione Amici dei bambini (Aibi) – venga recepito dalle istituzioni e dalle organizzazioni internazionali come l’Unicef, in modo che rediga un report sullo stato di abbandono dei bambini ospiti negli orfanotrofi. C’è bisogno di una svolta culturale, occorre capire – prosegue Griffini – che l’adozione internazionale è un sistema di protezione dell’infanzia, l’adozione non è fatta per gli adulti, ma per i bambini»..
Papa Francesco ha ribadito ancora una volta l’importanza della paternità e della maternità come atto d’amore. E non solo quando si è genitori naturali. «Non basta mettere al mondo un figlio per dire di esserne anche padri o madri», ha aggiunto e poi citando la lettera apostolica Patris corde, il Pontefice ha ricordato che «tutte le volte che qualcuno si assume la responsabilità della vita di un altro, in un certo senso esercita la paternità nei suoi confronti». Poi, ricordando la testimonianza di San Giuseppe, in qualità di padre putativo ha sottolineato che «questo tipo di scelta è tra le forme più alte di amore e di paternità e maternità». Nella sua catechesi lo sguardo è così rivolto ai bambini che, nel mondo, aspettano qualcuno che si prenda cura di loro e ai coniugi che desiderano essere padri e madri, ma non riescono per motivi biologici; o, pur avendo già dei figli, vogliono condividere l’affetto familiare con chi ne è rimasto privo. Così il Pontefice ribadisce che «non bisogna avere paura di scegliere la via dell’adozione, di assumere il “rischio” dell’accoglienza».
Osservando i fenomeni sociali di oggi, Francesco ha evidenziato che «oggi con l’orfanità c’è un certo egoismo». Così ha ricordato le parole pronunciate nei giorni scorsi sull’inverno demografico. «Si vede che la gente non vuole avere figli e tante coppie non hanno figli perché non vogliono o ne hanno uno solo. Ma hanno cani e i gatti, che occupano il posto dei figli – ha aggiunto parlando a braccio –. Questo rinnegare la paternità e la maternità ci toglie umanità».
Parole che invitano a riflettere: «Con il Papa, ricordiamo – conclude Griffini dell’Aibi – che l’adozione è una scelta d’amore, non l’ultima spiaggia dopo la disperazione. Scelgo di adottare un bambino abbandonato perché voglio compiere l’atto di giustizia più grande che un uomo e una donna possono fare nella propria vita».