Festa della Mamma, un giorno da celebrare tutto l’anno
Mamma si è sempre occupata di me, io dei miei figli. Con amore, con abnegazione, con la vicinanza, sia fisica che emotiva, nei momenti belli e brutti della mia e nostra vita. Per questo molti di noi abbiamo voluto festeggiare tra fiori, torte, abbracci, messaggi e fotografie, sbiadite o recenti, sui social media. Una successione, spesso compulsiva e autoreferenziale, di affetto e riconoscimento verso la figura materna. Si, ma cosa sentiamo il bisogno di riconoscere in questa figura che segna le vite di tutti noi? Cosa c’è oltre i luoghi comuni, il marketing consumistico? Cosa c’è oltre il post? Forse vogliamo recuperare una “certificazione”, come se tutte queste nostre azioni garantissero e rendessero giustizia ai nostri sentimenti verso nostra madre o riconoscessero alla mamma la propria “presenza” e la propria capacità di “stare con i figli”.
Spostandoci un po’ più in là da questi elementi forse saremmo in grado, finalmente, di cogliere l’essenza più profonda di questa ricorrenza e la risposta sarebbe lì, chiara, forte e profonda, semplice, davanti a noi.
Per esempio, scopriremmo che c’è anche un altro modo di ricordare e ricordarci che siamo mamme e che molte di noi hanno la fortuna di essere ancora figlie e figli. Perché non siamo solo quello che rappresentiamo in una bella immagine o in un mazzo di fiori o una bella frase; siamo anche altro, forse tutto il resto, siamo tutto quell’insieme, spesso difficile o imperfetto di noi stesse che doniamo, giorno dopo giorno nelle relazioni con la nostre mamme e con i nostri figli.
In questa quotidianità alcune mamme e alcuni figli scelgono di onorare questo giorno, forse in modo più intimo e protetto.
In questa quotidianità si celebra il donarsi, il prendersi cura. E’ questa capacità che ci fa mamme. Nostra madre, tutte le mamme sono la testimonianza per tutti noi del valore del prendersi cura di qualcuno e di qualcosa.
Chi è mamma si prende cura del proprio compagno, della propria famiglia, degli amici, dei nonni in uno slancio costante e generoso di affetti. E riflettendo ancora ci accorgiamo di un’altra verità: che il donarsi, il prendersi cura non è solo legato a questa figura.
Ci riporta a tutte quelle persone, tante, che sono mamme. E’ madre chi costruisce la pace; è madre chi si prende cura degli altri nella corsia di un ospedale, nella scuola, nella propria comunità; è madre chi, nel proprio ambiente di lavoro si prende cura dei propri collaboratori; è madre chi insegue il bene comune. Il mondo, a ben vedere, è pieno di madri biologiche e di madri, donne e uomini, che nutrono, assistono e si spendono per qualcuno o per qualcosa in una manutenzione costante e generosa di affetti e ideali.
Ecco, questo credo che sia il messaggio profondo della Festa della mamma: la festa del prendersi cura, di superare gli egoismi, di sapere accogliere le diversità e sostenere, i figli, gli altri, i profughi, i diversi, gli altri viventi, il pianeta, la nostra casa comune.
Nel festeggiare la mamma in realtà, nel festeggiare il mistero più bello e grande dell’universo, forse inconsapevolmente, abbiamo festeggiato la generosità, la parte bella di noi stessi che, specchiandosi nel viso della nostra mamma, riconosce l’umanità che supera gli egoismi, che sa accogliere aprendo le braccia ed asciugare una lacrima, che rende degna di essere vissuta la vita di tutti.
Paola Gurrieri
Autore
Redazione "Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.
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