Vita Cristiana vescovo Giuseppe con gli ammalati

Pubblicato il 2 Agosto 2022 | di Redazione

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La carezza di Gesù

Ad un anno di distanza, da quando il Vescovo Giuseppe ha iniziato il suo servizio in questa chiesa di Ragusa, ho potuto constatare l’attenzione che egli ha nei riguardi di chi è provato dalla sofferenza. Non c’è stata celebrazione in cui con delicatezza non si sia ricordato degli ammalati. In maniera specifica questa sensibilità si è espressa nella Giornata dell’Ammalato o in altre occasioni (visite alle Parrocchie, alla nostra Associazione Unitalsi) quando ammalati e disabili sono stati destinatari di una carezza, un sorriso, un gesto di attenzione, una parola di conforto corrisposti sempre con la gratitudine di altrettanti sorrisi ed emozioni. In questo forte vissuto pur nella semplicità il pensiero è andato al racconto degli Atti quando a Pietro e ai Dodici venivano portati gli ammalati (Atti cap. 5 vv. 12-16). Tempi difficili ed entusiasmanti quelli, nella Chiesa nascente che andava aumentando di giorno in giorno di numero, tempi difficili e di sfide i nostri, in una Chiesa simile al “resto di Israele” dove questi gesti premurosi del Padre Vescovo sono passati inosservati agli occhi del mondo sempre più alla ricerca del sensazionale.  Per noi volontari, chiamati a servire nella Chiesa quanti vivono nella malattia e nella sofferenza e nella solitudine, non è stato così: essi hanno avuto un grande valore e hanno lasciato nel nostro intimo quella riconoscenza poi sfociata nella preghiera fatta e richiesta per il nostro Vescovo Giuseppe. La carezza: insieme forte incoraggiamento e monito perchè nessuno di noi volontari si faccia prendere dal protagonismo nel servizio così da cadere   nella malattia della mondanità o sia sopraffatto dalla stanchezza e dalla delusione. Parole e gesti di un Pastore che nel solco secolare della Tradizione della Chiesa hanno voluto ricordare come “gli infermi sono pupilla e cuore di Dio e quello che fate a questi poverelli infermi, è fatto a Dio stesso” (Cf. S Camillo de Lellis). La carezza del Vescovo, è stato sicuramente il gesto più immediato per entrare nel cuore di chi soffre, ha reso visibile il vero miracolo di Gesù, la sua premura nell’ascolto del grido degli ultimi, degli scartati, con l’invito alla Chiesa di Ragusa “va e anche tu fa’ lo stesso” (cfr Lc cap. 10 v 37). Il nostro grazie, dunque, Vescovo Giuseppe, e con un piccolo sogno: averti con noi ai piedi della grotta di Massabielle per cantare le meraviglie del Signore che mostra nella debolezza e nella mansuetudine di questi fratelli e sorelle una specifica manifestazione della sua Passione e in noi volontari il cammino della Madre benedetta alla sequela del Figlio. La bellezza del servizio nostro sta proprio in questo segreto: perdersi in tutta umiltà come Maria, come Bernadette e far sì che Gesù operi in tutti. Negli ammalati, ed in noi “tutti infatti abbiamo bisogno della grazia di guarire e abbiamo anche la possibilità di guarire gli altri (…)  Conformandoci a Gesù “(…) con la mitezza, con l’umiltà, con la forza contro il peccato”. (Francesco – omelia S Marta 7.2.2019)

Carmelo Ferraro

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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