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Pubblicato il 30 Dicembre 2022 | di Saro Distefano

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Uomini, campagne e chiese nelle due Raguse

Esattamente quaranta anni fa vedeva la luce un libro, diventato poi, nella sua ormai lunga vita, un pilastro della storiografia locale iblea.

“Uomini Campagne e Chiese nelle due Raguse”, di Giorgio Flaccavento, per i tipi del Comitato per le chiese di Ibla.

Il Comitato credo non esista più. Giorgio Flaccavento a giugno scorso ha raggiunto gli ottantacinque anni d’età ed è sempre più attivo e propositivo. Il libro, a leggerlo oggi, sembra scritto e stampato ieri.

Vero è che Flaccavento, più volte negli anni recenti, ha sottolineato come la genesi della pubblicazione fu tutta particolare: il Comitato per le Chiese di Ibla necessitava di una pubblicazione storica importante e necessaria alla istruttoria della legge che nel 1981 i deputati regionali ragusani Giorgio Chessari (dell’allora Partito Comunista Italiano) e Corrado Di Quattro (dell’allora Democrazia Cristiana) facevano approvare all’Ars, la celebre “legge per il risanamento ed il recupero edilizio del centro storico di Ibla e di alcuni quartieri di Ragusa”. E quella pubblicazione doveva avere uno stampo preciso: dimostrare l’importanza (oggi diremmo la Heritage) e la vetustà dell’opera dell’uomo e della Chiesa nelle lande iblee. E il tutto con molta fretta. L’allora quarantacinquenne preside Flaccavento riuscì brillantemente nell’impresa.

“Uomini Campagne e Chiese” è pubblicazione oggi utilizzata per le ricerche storiografiche, se ne leggono con piacere le pagine con testi chiari e didascalici, e se ne ammirano le stupende fotografie del maestro Giuseppe Leone (anche lui “maturo”, avendo raggiunto in questo mese di dicembre gli ottantasei anni d’età), a corredo della pubblicazione che anche come “oggetto” tipografico è ammirevole, curato, piacevole da maneggiare.

Nelle pagine del 1982 il professor Flaccavento, storico dell’Arte, riferisce della nascita della civiltà iblea, che è facilmente collocabile nelle tante “cave”, come si appellano i lunghi canyon che spaccano l’altopiano ragusano. Civiltà che, come tutte le altre e in tutto il mondo, si sviluppa in prossimità di un corso d’acqua e quindi con la possibilità di coltivare. E poi l’allevamento, le industrie e le attività artigianali, i traffici mercantili e su tutto la masseria, unità abitativa che è centro e motore dell’agro zootecnia tipicamente iblea. Nel libro di Giorgio Flaccavento il tutto è illustrato chiaramente e poi anche arricchito con le professionali descrizioni dell’architettura e dell’arte ragusane, con i loro caratteri tipici, e non solo quel tardo barocco che è valso l’inserimento di Ragusa, con altri sette comuni siciliani, nella lista Unesco dei Beni dell’Umanità. Ora sono esattamente vent’anni, altro importantissimo anniversario per il nostro territorio.

“Uomini campagne e Chiese delle due Raguse” è pertanto libro prezioso, ancora reperibile seppure in numero ormai ridotto, e di fondamentale importanza per gli studi e la conoscenza del territorio.

Buon compleanno.

 

 

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Autore

Nato a Ragusa nel 1964 è giornalista pubblicista dal 1990. Collabora con diverse testate giornalistiche, della carta stampata quotidiana e periodica, online e televisive, occupandosi principalmente di cultura e costume. Laureato in Scienze Politiche indirizzo storico, tiene numerose conferenze intorno al territorio ibleo.



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