Politica

Pubblicato il 31 Dicembre 2022 | di Maria Teresa Gallo

0

Vittoria prova a uscire dalla palude

Come e in cosa è cambiata la città dopo poco più di un anno dall’insediamento dell’amministrazione Aiello? La domanda non è retorica perché, al netto del giudizio politico, dove purtroppo tutto diventa opinabile, molto dipende da ciò che i cittadini si aspettavano. Di certo non è peggiorata. Il diretto interessato alla domanda di giudicare il suo operato dandosi un voto, tra un minimo di uno e un massimo di dieci, se ne assegna ben 14. «Considerate le condizioni in cui era ridotta –spiega convinto – abbiamo compiuto una sorta di miracolo. Non c’è settore dove non siamo intervenuti seppur con poche risorse e uomini a disposizione e per giunta con appena due dirigenti». L’unico cruccio che ammette è «la non ancora raggiunta efficienza nella macchina amministrativa perché, a causa del deficit strutturale, non si possono bandire i concorsi».

Fuori dal Palazzo c’è, però, anche chi parla in modo spregiativo di «Aiellismo», di «giunta incapace e incompetente» e chi, ironicamente, di «giunta in autotutela». Il sindaco da parte sua non si scompone, convinto com’è di riuscire a ridare «decoro e sviluppo». In effetti i segnali di attenzione e miglioramento si vedono un po’ ovunque anche perché preciso compito di ogni amministrazione comunale. I giudizi però divergono nel metodo e all’occorrenza anche nel merito. Per le opposizioni, e in particolare per Fratelli d’Italia, l’operato del sette volte sindaco sarebbe da bocciare in toto. I punti più critici, e che invece il sindaco rivendica come medaglie, riguardano la manutenzione del verde pubblico, per i troppi tagli di alberi, i ritardi nell’attivazione delle mense scolastiche, le cattive condizioni del manto stradale, la difficoltà a reperire risorse dai bandi europei e dal Pnrr, il fenomeno delle fumarole, l’incapacità di riuscire a tenere il territorio pulito dalle discariche abusive e addirittura di aver quasi deliberatamente permesso il lassismo nella raccolta differenziata con un abbassamento della percentuale riciclabile e un conseguente aumentando del secco indifferenziabile. Finanche i 31 mila euro di spese stanziati per gli addobbi natalizi hanno fatto storcere il naso perché ritenuti eccessivi a causa dei costi energetici, come pure il cambio della strada Forcone. Tra i cittadini, invece, il giudizio è diviso tra chi sostiene l’operato del sindaco quasi con devozione, chi avrebbe voluto tutto e subito e chi avrebbe preferito che si procedesse in base a delle priorità.

Ciò che rimane immutata, a dimostrazione della debolezza di buona parte della classe politica, è la fortissima conflittualità anche sul piano personale, che si combatte soprattutto attraverso l’uso dei social, e che sempre più spesso si spegne ricorrendo alle querele. Quello che sicuramente ancora manca è la scarsa sensibilità a favorire un nuovo modello di società dove trionfi la bellezza intesa come partecipazione costruttiva e ricerca del bene collettivo. Dove ognuno faccia la propria parte attraverso l’esempio. Dove ci si confronti in modo civile e nel rispetto reciproco. Al di là dei differenti punti di vista, sicuramente quello che non può essere accettato, soprattutto da parte di chi vorrebbe più fatti e meno polemiche, è il riferimento continuo all’età del sindaco come se essere meno anziani o più giovani sia elemento di capacità, lucidità e competenza. Insomma, un po’ di educazione non guasterebbe. Il gesto più bello rimane quello del neo senatore Salvo Sallemi che, svestiti i panni di forte oppositore in consiglio comunale, ha fatto visita al sindaco.

 


Autore

Docente di italiano e storia e giornalista pubblicista, amante dello sport.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑