Società

Pubblicato il 4 Novembre 2014 | di Maria Teresa Gallo

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SCOGLITTI: continua la spoliazione

marco dezioContinua la spoliazione della frazione. Dopo avere assistito per un’intera estate a un continuo valzer di cassonetti e contenitori (mai adeguati ai bisogni della popolazione) che tra l’altro continua ancora ora, dai primi di settembre, e quindi ancora in piena stagione, è stato il turno delle fioriere e delle padane lungo le spiagge. Il colmo è stato però raggiunto nelle scorse settimane quando a “sparire” sono stati i giochi dei bambini collocati in piazza sorelle Arduino e in via Amalfi e la panche in legno. Questa volta l’imprevisto è stato che le madri hanno deciso di reagire e non cercando un’interlocuzione con l’assessore al Decentramento o con il presidente del consiglio circoscrizionale, come sarebbe stato più logico, ma con l’ex presidente Marco Dezio (nella foto), ritenuto “più sensibile ai bisogni della comunità”. Un giro di telefonate per capire cosa fosse successo ed ecco pronta la motivazione. “Sono stati semplicemente smontati per essere riparati” ha spiegato l’assessore al Decentramento Salvatore Avola.

Non è la prima volta

La versione però non ha convinto, non fosse altro perché “mai si è vista così tanto solerzia visto che non si interviene neanche per eliminare i pericoli e aggiustare le strade nonostante i rischi per l’incolumità delle persone”. L’impegno è stato che “saranno ricollocati”. Si spera prima di subito e mentre ancora il bel tempo tiene perché “anche i bambini che vivono nella frazione hanno il diritto di giocare all’aria aperta e di socializzare”. Anni fa l’allora vice parroco della frazione don Giovanni Macca non esitò ad andare dal sindaco pur di riavere indietro le fioriere che erano state portate via dall’ingresso della chiesa di San Francesco di Paola “per andare ad ornare la città”. Ottenne “giustizia” e l’incidente si chiuse. Evidentemente o l’esperienza non ha insegnato nulla o forse negli uffici comunali e tra alcuni amministratori si continua ad agire senza minimamente riflettere, magari confondendo l’ingenuità con la stupidità. E siccome questa volta si è esagerato, ci hanno pensato le tante manne arrabbiate a ristabilire questa differenza.

 

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Autore

Docente di italiano e storia e giornalista pubblicista, amante dello sport.



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