Società

Pubblicato il 4 Novembre 2014 | di Maria Teresa Gallo

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Vittoria, ronde nelle campagne contro i furti delle piantine

Essere costretti a improvvisare ronde notturne per prevenire furti nelle campagne. Mai, da che si ricordi, si era arrivati a tanto e a una “giustizia fai da te”. Il fenomeno è evidente nel vittoriese e coinvolge sempre più produttori da quando si sta procedendo con la nuova piantumazione delle varietà di ortaggi che andranno in produzione a partire dai prossimi mesi. Il problema è che non si fa in tempo a seminare che le piantine nottetempo vengono estirpate e portate via probabilmente per essere rivendute al mercato nero o più semplicemente per seminarle da qualche altra parte. Che si tratti di criminalità o di “disperati” che non sapendo come affrontare la nuova annata agricola, si danno da fare nel modo più sbagliato, poca importa. Quella che rimane è la gravità della situazione che costringe i produttori a proteggersi da soli rimanendo in campagna anche di notte con tutte le conseguenze che ci possono essere non solo per la salute, visto che molti, attrezzati di brandine, dormono addirittura dentro le serre, ma anche per la loro stessa incolumità se costretti a difendersi dai malviventi. Manco fossimo nel Medioevo o nel Far west, quando ognuno si faceva giustizia da sé, o in un Paese latino americano totalmente in mano alla criminalità. Inoltre, non può sfuggire il fatto che molti di questi produttori sono persone anziane, con pensioni minime, che vedono nella campagna una risorsa o speranza cui aggrapparsi per non morire di fame. A farsi portavoce della gravità della situazione è stato il presidente del consiglio comunale Salvatore Di Falco che si è rivolto al Prefetto, ai vertici provinciali di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, come pure al comandante della Polizia municipale, per “una maggiore presenza di pattuglie nelle campagne”. Lo scopo è anche quello di non far sentire soli i produttori che rimangono a guardia delle loro serre. Per il consigliere comunale Francesco Aiello (Azione democratica) che per primo ha sollevato il problema “è veramente umiliante vedere un popolo costretto a difendersi da solo perché la politica e lo Stato sono latitanti, mentre le forze dell’ordine ridotte a poche pattuglie fanno quel che possono”. Da qui anche la richiesta della convocazione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico aperto ai capigruppo consiliari e di una seduta urgente dei civico consesso. Ai giovani invece lancia un appello “a difendere la città e a schierarsi contro questo male oscuro che condiziona la vita di una comunità e delle loro stesse famiglie”.

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Autore

Docente di italiano e storia e giornalista pubblicista, amante dello sport.



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