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Pubblicato il 28 Giugno 2023 | di Redazione

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Ragusa ancora una volta tagliata fuori

Negli ultimi giorni abbiamo letto ampi servizi sul Piano dei Trasporti ferroviari siciliani, finanziato dal Pnrr insieme a fondi dello Stato italiano. La gestione di questi finanziamenti sarà affidata al gruppo FS che opererà attraverso la gestione della capogruppo Rfi (Rete ferroviaria italiana) e Anas (società concessionaria per la gestione delle strade e autostrade) enti che dovranno gestire circa 35 miliardi di euro destinati alla realizzazione delle infrastrutture ferroviarie che, insieme al ponte sullo stretto di Messina, renderanno la Sicilia in grado di gestire i moderni sistemi di mobilità e di logistica europea.

Il neo presidente di Rfi, l’agrigentino Dario Lo Bosco, ha dichiarato, tra l’altro, che in Sicilia la società dallo stesso presieduta è chiamata a gestire circa 21 miliardi di euro in infrastrutture del trasporto ferroviario in una nuova linea, stazioni e manutenzioni «che avranno impatti notevoli sia dal punto di vista del traffico passeggeri sia da quello delle merci, con l’obiettivo di puntare sempre più sull’intermodalità e sulla connessione con porti ed interporti» mentre 14 miliardi, gestiti da Anas, saranno destinati alla rete viaria.

Tra le opere oggetto di progetto la più importante sarà la linea ad alta velocità che collegherà Messina a Palermo via Catania (11 miliardi) che non è chiamata a sostituire la tratta esistente per la quale sono stati stanziati 70 milioni di euro che serviranno a «velocizzare la linea convenzionale nello stesso territorio, così da migliorare contemporaneamente pure quella già esistente».

Facile pensare che finalmente, dopo la notizia del ponte sullo stretto, per la nostra amata isola era arrivato il riscatto infrastrutturale da tempo atteso. Ma siamo stati anche costretti a constatare che sì la Sicilia sarebbe stato teatro di importanti investimenti, ma la provincia di Ragusa non sarebbe stata nemmeno sfiorata. Confesso che non mi sono sentito figlio di un Dio minore, ma peggio; molto peggio perché già nel 2011 avevo denunciato il tentativo di emarginare il territorio della nostra provincia, colpevole di essere “isola nell’isola” a scapito della grandi Catania e Palermo che hanno sempre mal digerito di essere secondi alla piccola ma operosa Ragusa.

Lo abbiamo scritto in occasione del grande tradimento del Governatore Raffaele Lombardo allorché aveva condiviso che il progetto del corridoio infrastrutturale europeo Helsinki – Malta avrebbe concluso il suo percorso terrestre in Sicilia partendo da Palermo, e non dal porto di Pozzallo, dal quale Malta è quasi vista a occhio nudo. Ora anche la beffa da questo piano che auspichiamo possa realizzarsi nei previsti 10 anni (perché non siamo gelosi o invidiosi dei nostri fratelli siciliani che fruiranno degli indiscussi benefici), siamo soltanto delusi e amareggiati specie nel constatare che il nostro territorio non ha avuto la forza politica di rivendicare il nostro dovuto e legittimo, al posto del clientelare di altri. Peccato, perché rischiamo di non riuscire a gestire bene neanche quel poco che abbiamo visto che oggi il porto turistico di Marina di Ragusa è gestito dai maltesi e l’aeroporto di Comiso dai catanesi.

Riccardo Roccella

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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