Politica

Pubblicato il 28 Novembre 2023 | di Vito Piruzza

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«Così si è arrestato il processo di attuazione della democrazia»

Le parole d’ordine che hanno aperto il mondo alle democrazie sono state “Libertà, Fraternità, Uguaglianza” la fraternità l’abbiamo dimenticata con l’individualismo che è diventato impermeabile perfino alla solidarietà, la libertà la immoliamo tutti i giorni al mito dell’efficienza e della governabilità, e l’uguaglianza è uscita dalle agende di tutte le forze politiche. Possiamo parlare di crisi della democrazia?

«Possiamo parlare di arresto di un processo di attuazione della democrazia uso l’espressione di Calamandrei perché queste tre parole sono contenute nell’articolo 3 della Costituzione quando recita “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” dentro c’è la fraternità, è  quindi compito della Repubblica quindi tutti noi dobbiamo aiutare tutti gli altri; c’è la libertà che è libertà sostanziale non solo quella di parola, ma la libertà di vivere la vita che in te hai la possibilità di vivere e c’è l’uguaglianza perché quella libertà deve essere di tutti. È come diceva Calamandrei nella famosa lezione del ‘55 agli studenti: “la costituzione è un pezzo di carta sta a voi tradurla in un’opera” e quegli studenti devono aver lavorato sodo perché negli anni 50-60-70 i progressi sono stati straordinari nel nostro Paese e nel resto dell’Occidente ma particolarmente nel nostro paese che era indietro nel raggiungimento di questi diritti proprio attuando l’articolo 3. Poi l’arrivo di una cultura di cui oggi abbiamo sentito parlare, di una cultura neoliberista che ha predicato prenditi cura di te stesso perché nessuno si prenderà cura di te e lotta fino allo stremo e che ha sostituito anche una bella parola “concorrenza”, che a me non dispiace, con la parola “libera iniziativa senza limiti”, cioè monopolio, ha negato queste parole. Quindi non è che questo arresto del processo è avvenuto per ignavia, è avvenuto per una risposta violenta e dura degli avversari di queste tre parole e degli avversari della Costituzione, che hanno interesse a far questo perché ne ricavano profitti, prebende, rendite, potere; quindi noi veniamo da trent’anni in cui c’è stato un arresto nella attuazione della democrazia; quando si parla di crisi della democrazia si dà a volte la sensazione che sia una cosa oggettiva, che la democrazia è arrivata a compimento che c’erano delle cose che non andavano nel suo disegno. No, la democrazia è un terreno aperto di conflitto, questa è la democrazia ce lo dice persino Papa Francesco ricordando Giovanni Paolo II la parola conflitto e una parola che appartiene anche al linguaggio di molte religioni importanti; quello che è venuto meno è il conflitto quindi la democrazia non ha bisogno di essere ridisegnata, riscritte le regole; bisogna tornare a combattere!».

Rispetto a questo processo che in atto è un processo reversibile in ogni momento, la concomitanza delle riforme in gestazione dell’autonomia differenziata e del premierato non rischia di cristallizzare il processo rendendolo irreversibile?

«Sì, ma non sottovalutiamo che le cristallizzazioni sono già avvenute per opera sia di governi del centrodestra che del centrosinistra. È importante questa cosa perché questi due passaggi sono pericolosi ma ne abbiamo già attuati diversi: la riforma costituzionale (del 2001) che presenta degli aspetti impropri, la riforma del regolamento del Parlamento voluta dal Presidente Violante che ha ridotto il dibattito parlamentare uccidendo il filibustering, uccidendo la possibilità di discussione, la riforma del decentramento che nelle città medie ha chiuso le circoscrizioni e che ha ridotto il numero dei consiglieri nei comuni piccoli, ha prodotto le città metropolitane con un’operazione burocratica dall’alto, non con un’alleanza, ha inventato la fusione incentivata dal non rispetto del patto di stabilità invece di farne uno strumento di alleanza strategica tra i comuni. Tutte queste cose sono già avvenute, non so se è chiaro! È chiaro che l’attuazione dell’Autonomia Differenziata, e questo passaggio del Premiato rappresenterebbero due ulteriori e gravi elementi di cristallizzazione. Vanno combattutiti, vanno evitati se possibile ma non è che improvvisamente è successo una cosa nuova, l’hanno costruita le classi dirigente di centrosinistra di centrodestra negli ultimi 30 anni!».


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