Pubblicato il 24 Gennaio 2024 | di Alessandro Bongiorno
0Diario della visita pastorale del vescovo: 23 gennaio
Visita alla scuola dell’infanzia
Dopo l’incontro con i ragazzi della scuola media, il vescovo fa visita alla scuola dell’infanzia, dove viene accolto dalle maestre e dal personale assistente alla comunicazione. Arrivano i bambini sventolando dei cuori colorati con su scritto: “Sento la gioia”. «Vi ringrazio per quello che fate per questi bambini perché ci vuole tanto amore e tanta pazienza» dice il vescovo rivolgendosi alle maestre.
Poi i bambini dedicano al vescovo una canzoncina che parla della gioia del cuore.
«Grazie per queste parole perché se ci si vuole bene c’è sempre la gioia nel cuore».
La visita termina con una preghiera, la benedizione e la foto di rito.
Angela Modica
Incontro del vescovo con il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio degli Affari economici della parrocchia Santa Maria La Nova.
Dopo aver letto l’introduzione per l’incontro con i Consigli parrocchiali nel fascicolo della visita pastorale, il vescovo fa una breve esortazione. Egli afferma che noi siamo coloro che cooperano in maniera diretta nell’azione pastorale della parrocchia. La Chiesa ha bisogno della cooperazione di molti, non necessariamente di tutti; alcuni in maniera più diretta sono chiamati a essere cooperatori, perché i fedeli possano trovare un’unità di fede migliore. Il compito primario dei nostri Consigli, nell’esplicazione dei nostri servizi, è contribuire alla maturità della fede che si trasmette con la nostra fede stessa, con la Parola di Dio, con i sacramenti, specialmente con l’Eucarestia. Noi dobbiamo essere lievito che fermenta la massa, cioè l’assemblea. La nostra testimonianza è la condizione principale: il Signore ci chiama a un’assunzione di responsabilità che diventa un dovere nei confronti della comunità; è una grazia con cui il Signore ci riveste: egli ci costituisce nella comunità come operatori della grazia di Dio. L’impegno formativo è personale, è, appunto, autoformativo: esso si può ben compiere con l’ascolto della Parola di Dio che attinge alla grazia dei sacramenti, con la preghiera. Noi svolgiamo un ruolo a servizio degli altri. È una formazione continua, costante, come lievito funzionale alla crescita cristiana della comunità. Non sono solo Consigli organizzativi, ma anche e soprattutto cooperativi. È un ruolo importantissimo, più importante del parroco stesso. I laici che danno testimonianza seria e concreta sono esempio efficace per gli altri, per tutti. Si evangelizza con la testimonianza della vita. L’evangelizzazione è al primo posto: con la Parola, con il proprio servizio, con la propria quotidianità. Bisogna vivere questo ruolo come privilegio ma soprattutto come e con una grande responsabilità. È impagabile amore di lavorare nella vigna del Signore. Ciascuno sia un membro vivo nella comunità: nessuna gelosia, piuttosto allarghiamo gli orizzonti, quindi i servizi. Si necessita di un amore a perdere. La comunità si regge su alcune cose anche senza presenza necessaria del parroco: per esempio, in Africa, vi sono comunità cristiane a chilometri di distanza l’una dall’altra e con un solo sacerdote: ma esse sono vive, dinamiche, rette dai laici. Il sacerdote fa due cose che i laici non possono fare: confessare e dire Messa; per il resto la comunità può rendersi utile sempre e comunque alla parrocchia. Non dobbiamo essere utenti di servizi religiosi, ma membri attivi, laici formati. La comunità è crescere nella conoscenza di Dio: dobbiamo riscoprire il nostro ruolo nella nostra comunità. Bisogna evangelizzare anche la povertà, poiché non si fa puro assistenzialismo, ma accettazione, accoglienza. Ringrazia tutti i presenti per quello che facciamo e per quello che faremo.
Quindi parlano volontariamente alcuni membri dei due Consigli. Emergono gratitudine e interesse per le parole espresse dal vescovo e si evidenziano pareri personali, come il vivere la parrocchia secondo una prospettiva positiva, nuova e diversa, e proposte, come la possibilità di creare un centro di ascolto Caritas che può aiutare la comunità da un punto di vista materiale, magari facendo miglior rete con le altre realtà già presenti che aiutano i bisognosi nel paese, ma soprattutto da un punto di vista relazionale, psicologico.
Alessandro Noto
Incontro con la comunità dei Frati minori
Il vescovo viene accolto dal guardiano del convento fra Domenico, da fra Nino, fra Andrea e dai componenti dell’Ordine francescano secolare. Il guardiano esprime tutta la sua gioia nel ricevere la visita del vescovo poi lascia la parola al vice ministro dell’Ordine secolare: <<Costruire e progettare appaiono a volte delle sfide che non riusciamo a cogliere ma la Sua visita, non può che rappresentare per noi un incoraggiamento a non mollare>>.
Il Vescovo ringrazia i presenti per questo incontro e manifesta la sua gratitudine:
<<Voi esprimete il carisma di San Francesco che ci ha insegnato la povertà della vita e la semplicità del cuore. Voi siete semplici creature e con umiltà e semplicità lavorate sempre affidandovi al Signore e denudandovi del vostro orgoglio e della vostra superbia.
Attraverso San Francesco vogliamo riconoscere Cristo nei fratelli e per sua intercessione chiediamo a Dio di essere Cristiani credibili e coerenti>>.
L’incontro termina con la paterna benedizione del Vescovo e la foto di rito.
Angela Modica
Visita alla casa d’accoglienza “Nostra Signora di Gulfi” 23-01-24
Nel primo pomeriggio di oggi, il vescovo Giuseppe, accompagnato dal parroco, si dirige verso la casa d’accoglienza “Nostra Signora di Gulfi” con sede in contrada S Nicola. Ad accoglierlo il responsabile Gianvito Distefano con il personale specializzato che insieme a lui si occupa dei ragazzi accolti presso questa associazione.
“Nostra Signora di Gulfi” è casa dedicata: all’assistenza a giovani minori provenienti da varie nazioni, non essendo in possesso di documenti; ai minori siciliani e non, con alle spalle reati di vario genere che anziché essere destinati al carcere, in questa casa posso scontare la loro pena.
Con questi, il vescovo si sofferma per più tempo, ascoltando ogni loro parola e stato d’animo. Ha parole di conforto e di stimolo nei loro confronti e li sprona paternamente a tirare fuori tutti i loro doni e talenti e metterli in pratica per far diventare più bello e sereno il loro futuro. Si congratula con il responsabile e gli operatori per il lavoro che svolgono e per l’attenzione che hanno nel mettere al centro la singola persona, con tutti i propri problemi e per la professionalità che hanno nel prendersene cura.
Noemi Scollo