Cultura

Pubblicato il 1 Aprile 2024 | di Redazione

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La carezza al cuore di “Stella”: una storia di riscatto e speranza

Sul palco di Casamatta, spazio polifunzionale dedicato alla formazione artistica a Ragusa, ha debuttato, finalmente, il mio spettacolo “Stella”. Un monologo che avevo in cantiere da molto ma che ha preso la sua forma compiuta, esattamente come l’avevo immaginata e costruita, nell’ultimo anno. Ringrazio di cuore Massimo Leggio, direttore artistico di Casamatta, per la sua partecipazione in voce e soprattutto per avermi dato fiducia, consentendomi di realizzare questo sogno che avevo tenuto per tanto tempo nel cassetto. È stato impegnativo e stimolante rivestire contemporaneamente i panni di autrice, regista e attrice. Prima di entrare in scena l’adrenalina era a mille, non riuscivo a stare ferma. Per fortuna, dopo i primi cinque minuti, abbiamo rotto il ghiaccio e con il pubblico si è creata quella particolare sintonia che è magica quando accade a teatro, perché si crea un flusso di energia tra attore e spettatori, che diventano così parte attiva della messa in scena. Per cui, la successiva oretta è trascorsa in un baleno, da entrambe le parti. Io raccontavo e il pubblico mi seguiva: rideva, ascoltava, aspettava cosa sarebbe successo dopo. Essendo lo spettacolo tragicomico, si sono susseguite emozioni diverse: è stato molto divertente e sfidante dar loro vita e anche interpretare diversi personaggi. L’applauso finale è stato un vero e proprio abbraccio. In scena sono stata da sola, è vero, ma ci sono state tante persone, conosciute e non, che mi sono state vicine, ho sentito tutto il loro sostegno. C’è stato un clima festoso e accogliente. Sono molto felice perché lo spettacolo nasce con la volontà di essere una carezza per il cuore del pubblico.

Stella irrompe sulla scena cercando qualcosa che le manca ma non ricorda cosa è né dove l’ha perduta. L’unica cosa che sa è che è qualcosa di molto importante perché, quando ce l’aveva, stava bene. Da qui parte la sua ricerca e il racconto della sua storia. Una storia costellata di mancanze, di svariate situazioni in cui ognuno può riconoscersi. E da cui cerca di fuggire rifugiandosi nello schermo del cellulare, che usa compulsivamente come sedativo del dolore. È una donna normale che viene considerata strana perché si comporta, pensa, ama e vive in maniera diversa dalla massa, come la storia che ha vissuto le ha insegnato. Non è di certo pazza come la etichettano gli altri. Gli “altri” che sanno dispensare grandi consigli, agli altri, senza essersi messi nei loro panni. Stella decide per se stessa. Decide di non farsi incattivire e sminuire dalle batoste che la vita le ha inferto. Decide finalmente di lasciare andare chi se n’è andato, accogliendo la lezione che aveva da insegnarle. Decide di amare se stessa e la propria vita, che sono i doni più importanti che ha. Questo messaggio è stato colto in pieno dal pubblico. Alla fine, ho visto tanti occhi lucidi ed emozionati perché si sono sentiti coinvolti e si sono rispecchiati in questa storia di riscatto e di speranza. Ed io sono molto contenta, perché era proprio questo che volevo fare attraverso questo spettacolo. Spero davvero di poter raccontare ancora questa storia e di toccare altri cuori.
Francesca Morselli


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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