Vita Cristiana

Pubblicato il 25 Settembre 2024 | di Redazione

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“Metti che domani…” Costruire il futuro sorridendo

«Il futuro lo fai tu, con le tue mani, con il tuo cuore, con le tue passioni, con i tuoi sogni, con gli altri. (Papa Francesco)».

Dal 25 al 27 agosto scorso, si è tenuto il campo organizzato dal Movimento Studenti di Azione Cattolica (Msac) in collaborazione con il Settore Giovani della Diocesi di Ragusa a cui hanno preso parte ragazze e ragazzi dai 13 ai 18 anni, me compresa. Mi chiamo Elisea Di Caro, sono una studentessa di 17 anni e faccio parte della parrocchia San Nicolò di Bari di Acate.

Ho deciso di iniziare a raccontarvi queste giornate con una frase sul futuro perché proprio questo era il tema del campo: un futuro da costruire, che non sappiamo cosa ci riserva, nel quale desideriamo capire che segno possiamo lasciare. Noi partecipanti a questo campo, da buoni “future makers”, in questi giorni, abbiamo provato a interrogarci riguardo ciò!

Durante la prima giornata, ci siamo conosciuti, abbiamo condiviso i nostri ricordi e ci siamo proiettati nel nostro futuro parlando delle nostre necessità lavorative, degli obbiettivi che ci poniamo di raggiungere. Abbiamo “viaggiato” nel nostro passato, dando uno sguardo al presente e ovviamente anche al futuro ricordandoci delle tappe più importanti della nostra crescita. Abbiamo, inoltre, ascoltato le storie di due ospiti: il diacono Luca Roccaro e il magistrato Alessio Cappello che ci hanno raccontato come hanno scoperto la loro vocazione.

Nella seconda giornata abbiamo avuto modo di parlare delle aspettative che si creano nell’ambito scolastico, di consumo responsabile, abbiamo compreso come nella nostra società dominino la competitività e l’individualismo, rendendoci conto dei rischi che il nostro tempo ci pone davanti.

Non ancora stanchi, abbiamo raccontato le nostre paure ed incertezze in maniera anonima, aprendoci come in una vera comunità e ricevendo in dono comprensione, unione e disponibilità in un semplice ascolto silenzioso o in una parola di conforto.

Durante la terza giornata, ultima di questa esperienza, abbiamo parlato di ciò che potrebbe far bene al nostro paese.

La riflessione è partita dalla visione del video “Goccia dopo goccia” che raccontava della missione umanitaria in Burkina Faso di Fabio Liggeri. Questo ci ha fatto rendere conto di come cose che noi possiamo dare per scontate, come una goccia d’acqua, possano essere per altri quasi un miracolo.

Abbiamo, inoltre, trattato la questione del “Fast Fashion”: la produzione rapida e a basso costo di capi di abbigliamento, spesso seguendo le tendenze della moda, dietro la quale si nascondono lo sfruttamento umano, la discriminazione, il lavoro minorile e altre forme di abuso dei diritti umani. Abbiamo, così, tentato insieme di trovare una soluzione a questo fenomeno e creato degli slogan per rendere questo problema chiaro a tutti.

In ogni giornata ci siamo impegnati al massimo in tutto quello che ci proponevano di fare, per poi arrivare ad essere anche stanchi, ma non è mai mancato un momento di pausa o di divertimento per ricaricarci e ricominciare.

Se tutto ciò si è potuto realizzare è stato grazie all’equipe del Msac e del Settore Giovani che non posso far altro che ringraziare per essersi presi cura di ogni dettaglio e per lo sguardo al futuro che abbiamo dato cercando di prepararci a tutto ciò che ci aspetta, senza dimenticarci dell’importanza di guardare sempre al lato positivo delle cose, perché è proprio vero quello che dice l’inno del campo: il mondo che ci aspetta fuori ci potrà togliere tutto ma non potrà mai togliere il nostro stile.

 

Un incontro che rimarrà nei nostri cuori

 

Tra le esperienze più significative del nostro campo estivo, desideriamo esprimere la nostra gratitudine al nostro vescovo per la sua visita all’équipe al termine dei tre giorni trascorsi insieme. Questo incontro è stato un momento davvero speciale, che ci ha offerto l’opportunità di rivivere e riflettere su tutte le esperienze condivise durante il campo. Il vescovo ha ascoltato le nostre storie, i nostri sogni e le sfide che abbiamo affrontato, creando così un’atmosfera di apertura e dialogo sincero. La sua presenza ha ispirato ciascuno di noi a riflettere in modo profondo sul nostro percorso spirituale e sul significato di comunità.

In questo scambio di esperienze, abbiamo capito che la nostra crescita personale è strettamente legata a quella degli altri, e che insieme possiamo costruire un futuro migliore, fondato su valori di compassione e solidarietà. Questo incontro rimarrà nei nostri cuori come chiamandoci a proseguire nel nostro cammino di fede con rinnovato slancio e determinazione.

Elisea Di Caro

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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