Pubblicato il 25 Novembre 2024 | di Emanuele Occhipinti
0“Autonomia differenziata: come la Destra ha spaccato l’Italia”
L’Avvocato Pietro Gurrieri, noto per il suo impegno civile ma anche giuridico, ha pubblicato di recente un suo terzo libro dal titolo “Autonomia differenziata: come la Destra ha spaccato l’Italia”. Il volume, edito da Bonanno, costituisce un’analisi appassionata e rigorosa sulla legge n. 86/2024, che ha introdotto l’autonomia differenziata per le Regioni italiane. Con uno stile chiaro e accessibile, Gurrieri denuncia i rischi di una riforma che, a suo giudizio, potrebbe ampliare il divario tra Nord e Sud, indebolendo il principio di solidarietà che è il fondamento della Costituzione della Repubblica.
Il libro affronta con lucidità le conseguenze che da questa legge potrebbero derivare non solo alla coesione nazionale, ma anche alla tutela dei diritti fondamentali, che rischiano di essere garantiti in modo diseguale nelle diverse parti del Paese. Gurrieri evidenzia, con dati e analisi giuridiche, come l’autonomia differenziata possa portare a un vero e proprio “Paese a due velocità”, in cui le Regioni più ricche beneficerebbero di risorse superiori, lasciando indietro quelle più fragili, in particolare al Sud.
Le critiche delle Conferenze Episcopali
Un aspetto particolarmente significativo è l’attenzione che l’Autore dedica alle critiche mosse dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e dalla Conferenza Episcopale Siciliana (CESI), ma anche da associazioni laicali, come Azione Cattolica e ACLI. I Vescovi, in particolare, hanno infatti espresso, a più riprese, preoccupazione per gli effetti della legge sul principio di uguaglianza e sull’unità del Paese. La CEI, in un documento ufficiale, ha sottolineato come l’autonomia differenziata rischi di minare il principio di sussidiarietà e di compromettere la tutela dei più deboli, richiamando l’attenzione sui rischi di una frammentazione che colpirebbe i servizi essenziali come sanità e istruzione. La CESI, dal canto suo, ha messo in guardia contro le ripercussioni specifiche per la Sicilia, una Regione che storicamente soffre di carenze infrastrutturali e sociali, e ha richiamato il dovere morale di garantire pari opportunità per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro provenienza geografica.
La sentenza della Corte Costituzionale
Il libro di Gurrieri, pubblicato poco prima del comunicato stampa con cui la Corte Costituzionale ha annunciato il deposito di una sentenza che dichiarerà incostituzionali ben 7 punti fondamentali della legge, ha saputo anticipare molte delle criticità in questione. Gurrieri, infatti, nelle proprie conclusioni, aveva messo in luce, come poi la Corte Costituzionale, due elementi critici. Da un lato, egli aveva censurato la mancata previsione di meccanismi chiari per garantire che l’attribuzione di nuove competenze alle Regioni avvenga in modo equo, senza compromettere i diritti essenziali dei cittadini, in particolare nelle Regioni con minori risorse economiche. Dall’altro, aveva ribadito che l’autonomia differenziata non possa tradursi in un trasferimento di funzioni che escluda il controllo e il coordinamento dello Stato centrale, necessario per preservare l’unità e l’indivisibilità della Repubblica. Il comunicato della Corte, peraltro, ha anche sottolineato come la legge, così com’è stata concepita, manchi di una previsione chiara sul fabbisogno standard delle Regioni, uno strumento essenziale per evitare che i territori più svantaggiati si trovino ulteriormente penalizzati. Secondo la Corte, questa lacuna rappresenta un rischio concreto per la coesione territoriale e per il diritto a una parità di trattamento in ambiti fondamentali come sanità, istruzione e trasporti.
L’importanza del contributo di Gurrieri
La pronuncia della Corte, che impone al legislatore di rivedere il testo della legge, conferma molte delle intuizioni di Gurrieri, attribuendo al suo lavoro una valenza quasi profetica. L’autore aveva infatti previsto che un quadro normativo privo di garanzie sul rispetto dell’uguaglianza e della solidarietà tra le Regioni non avrebbe retto a un vaglio di costituzionalità.
Il volume rappresenta dunque non solo un contributo importante al dibattito giuridico e politico, ma anche un monito etico e culturale. In un’epoca di crescenti diseguaglianze, “Autonomia differenziata: come la Destra ha spaccato l’Italia” ci ricorda l’importanza di salvaguardare i valori della solidarietà, dell’unità e della giustizia sociale, che costituiscono le fondamenta della nostra Costituzione e del pensiero sociale cristiano.