Riccardo, ci mancherai
La passione, la competenza, l’acume, lo sguardo di Riccardo Roccella mancheranno molto a Ragusa. E mancheranno molto anche all’Unitalsi e alla nostra redazione alla quale si era avvicinato proponendoci prima testimonianze a cuore aperto sulle esperienze alla grotta di Lourdes e poi anche servizi sulla realtà socio-economica di una provincia che lo aveva adottato e della quale era diventato una delle menti più illuminate. In tanti lo hanno conosciuto e hanno un motivo per ricordarlo. Ha creato e guidato una grande azienda, è stato presidente di Confcommercio nel periodo di maggior forza di questa associazione, è stato presidente della Camera di commercio avviando progetti e iniziative che stanno alla base di quel modello economico ragusano che è un punto di riferimento per tutti i sistemi economici del Mezzogiorno. Ma Riccardo è stato anche un marito, un padre e un nonno che solo i suoi familiari – ai quali in questo momento ci stringiamo come redazione di Insieme e come Ufficio per le Comunicazioni sociali – hanno potuto godersi. Nelle ultime settimane aveva accettato l’incarico di coordinatore per il riconoscimento della denominazione di origine protetta per il pane a pasta dura degli Iblei. Un progetto nel quale credeva e al quale stava dedicando grandi energie. Le stesse che avrebbe anche voluto mettere a disposizione di quanti credono nel rilancio del centro storico di Ragusa e che era pronto a tradurre in una serie di servizi per il nostro mensile. A dare la cifra della grandezza di Riccardo Roccella anche il suo sapersi mettere un passo di lato, favorendo gli entusiasmi di chi aveva una carta d’identità diversa ma la sua stessa passione per il territorio. Tanti progetti politici e imprenditoriali di successo lo hanno visto come suggeritore occulto e generoso. La bella intelligenza di Riccardo Roccella mancherà a questa città e a questa provincia. Mancherà anche alla nostra redazione e al nostro lavoro che seguiva con grande attenzione e al quale non faceva mancare la sua visione anche di giornalista con il tesserino abbandonato forse troppo presto.
Autore
Alessandro Bongiorno Giornalista, redattore della Gazzetta del Sud e condirettore di Insieme. Già presidente del gruppo Fuci di Ragusa, è laureato in Scienze politiche.
