Iniziano gli sconti, e svendiamo anche la nostra lingua
Un negozio della città di Ragusa, Sicilia, avvia la campagna di sconti perché ha in animo una liquidazione totale della merce causata dal cambio di locali.
Osservate, per favore, la foto che mi permetto di pubblicare. È un mio scatto, realizzato martedì 6 gennaio 2015. Riprende la vetrina di un negozio del centro cittadino ragusano.
Si comprende bene la comunicazione: sono cominciati gli sconti. Nello specifico, si arriva (si promette di arrivare), fino al 50 per cento. La spiegazione è data dal fatto che si tratta, più che della normale campagna scontistica dei primi giorni dell’anno, di una vera e propria “liquidazione totale”, come ben si legge. Ma è la spiegazione della detta liquidazione totale a lasciare sorpresi (o almeno a lasciare sospeso un cittadino poco fornito di doti euclidee come io sono): “per cambio location”.
Allora, ricapitolando: un negozio della città di Ragusa, Sicilia, avvia la campagna di sconti perché ha in animo una liquidazione totale della merce causata dal cambio di locali. Perché utilizzare la nostra lingua per tutto tranne che per “location”? Scrivere “locali” sarebbe stato esattamente la stessa cosa. E però no, non si può, la moda ci impone l’anglisismo anche quando non è necessario e quando – anzi – rischia di diventare inutile se non ridicolo (nel senso che fa ridee). Ed infatti io ho riso quando, camera digitale in mano, stavo scattando la foto che vi propongo ed accanto a me una coppia di ultrasettantenni si è soffermata. La signora, con un accento che io so essere il mio e quello di tutti i ragusani davvero tali, ha letto ad alta voce, e alla parola inglese ha dato fonetica italica, leggendo location, così, e non “locaescion”.
Autore
Saro Distefano Nato a Ragusa nel 1964 è giornalista pubblicista dal 1990. Collabora con diverse testate giornalistiche, della carta stampata quotidiana e periodica, online e televisive, occupandosi principalmente di cultura e costume. Laureato in Scienze Politiche indirizzo storico, tiene numerose conferenze intorno al territorio ibleo.
