Vita Cristiana

Pubblicato il 9 Febbraio 2015 | di Agenzia Sir

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Diocesi di Noto in festa per il Patrono San Corrado

VCenT_CorradoGrande fermento in tutta la vicina Diocesi netina per l’avvio dei festeggiamenti in onore di San Corrado Confalonieri, Patrono della città e Compatrono della Diocesi, nel V centenario della Beatificazione
Quest’anno le celebrazioni dedicate all’Eremita dei Pizzoni, assumono un tono di particolare rilievo, poiché ricorre il V centenario della sua Beatificazione, avvenuta nel 1515. Questo importante evento sarà caratterizzato da un ricco ventaglio di iniziative a carattere religioso e culturale per tutto il 2015, per ricordare questo esemplare modello di vita cristiana, la cui testimonianza rimane sempre attuale, per Noto e per tutta la comunità diocesana. Un momento significativo è stato vissuto sabato 7 febbraio, alle ore 19, presso la Basilica Cattedrale, quando il Vicario episcopale per la cultura, Don Ignazio Petriglieri, ha presentato ufficialmente il V centenario della Beatificazione. In tale occasione c’è stata la consegna dei grifoni restaurati e riportati all’antico splendore. Subito dopo, l’arca argentea contenente le spoglie del Santo, è stata traslata all’altare maggiore del Tempio.
Queste le parole del Vescovo mons. Antonio Staglianò: “Perché la festa di San Corrado possa essere espressione autentica di fede che si traduce in carità operosa, sabato 14 febbraio sarà celebrata la “Giornata della solidarietà”, con una colletta alimentare coordinata dai fedeli portatori di San Corrado e dei Cilii, per venire incontro ai tanti bisogni della nostra gente”. Il culmine dei festeggiamenti sarà giovedì 19 febbraio, solennità di San Corrado: alle ore 10,30 il Vescovo Staglianò presiederà il solenne Pontificale, concelebrato dal Vescovo emerito, Mons. Giuseppe Malandrino, con la presenza del Capitolo della Cattedrale, dei parroci di Noto, degli alunni del Seminario diocesano e della autorità civili e militari. Nel pomeriggio, alle ore 17, avrà inizio la tradizionale processione con l’arca del Santo, che si snoderà per le vie della citta’ di Noto.Infine, sabato 21 e domenica 22 febbraio, sempre il Vescovo Staglianò, guiderà un pellegrinaggio dei fedeli e dei devoti di San Corrado a Piacenza, la terra che ha dato i natali a Corrado Confalonieri; un momento forte di comunione ecclesiale tra la Chiesa di Noto e quella piacentina nel nome del Santo, per rinsaldare i legami fraterni che fanno di tanti cristiani un solo corpo in Cristo.
Nato nel 1290 la sua morte viene datata al 1351 , il suo culto fu approvato con il titolo di Santo dal Papa Paolo III. Di nobile origine Corrado amò i divertimenti e la vita di corte:
un giorno su suo ordine i servi appiccarono il fuoco al sottobosco per stanare una preda che il loro signore desiderava uccidere. Il fuoco dei suoi servi divampò e ben presto investì l’intera zona e danneggiò diverse case. Incapaci di gestire il fuoco, Corrado ed i servi tornarono a casa e non proferirono parola su ciò che era accaduto. Un pover’uomo che si trovava in quelle zone a fare legna, fu accusato ingiustamente di aver appiccato il fuoco e fu condannato a morte. La coscienza di Corrado venne profondamente turbata , ed egli preso da profondo rimorso confessò di essere il responsabile del fuoco, al fine di salvare la vita del disgraziato. I danni che dovette risarcire furono enormi, Corrado e la sua sposa si impoverirono enormemente!
Ma questa profonda trasformazione aveva arricchito la sua spiritualità. Sembrò ad entrambi che Dio li avesse chiamati all’abbandono di quella vita, tutta dedita ai piaceri di quel rango tanto potente. La coppia vendette gli averi restanti e ne diede il ricavo ai poveri del posto e abbracciate le regole di Francesco e Chiara decisero di diventare religiosi. Da quel giorno la vita di Corrado cambiò, attratto dalla fede visse con grande austerità il resto della sua vita: vagò per tanto tempo in solitudine, infine giunse a Noto Antica. Nel Capovalle arrivò tra il 1331 e il 1335, per poi scegliere un posto isolato per la sua scelta di vita eremitica: arrivo infine nel Val di Noto, dove passò trent’anni della propria vita. Gran parte della sua attività nel territorio netino fu trascorsa al servizio dei malati.
Nella completa solitudine egli visse nella Grotta dei Pizzoni vicino Noto (in atto in quella vallata sussiste un suggestivo Santuario) dove a migliaia giungevano a lui, da tutto il Vallo. Numerosi sono i miracoli che a lui si ascrivono: Corrado morì mentre era in preghiera, il 19 Febbraio 1351, ed alla sua morte tutte le campane delle chiese netine per miracolo suonarono a festa. Nei secoli le sue virtù taumaturgiche furono implorate ed invocate contro l’ernia.

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