Pubblicato il 2 Marzo 2015 | di Agenzia Sir
0Franco Cilia, l’uomo, l’artista performativo
Franco Cilia, messo a nudo l’uomo, l’artista performativo, e tanto altro ancora: artista a tutto tondo insomma.
Ne ha avuto conferma l’attento pubblico che si è ritrovato nei locali della libreria Ubik di Ibla , nell’ambito della rassegna “Liberi a Ragusa” per assistere alla presentazione del volume di Andrea Guastella “Il sonno della ragione. Colloquio con Franco Cilia”, una sorta di faccia a faccia tra l’autore – ed esperto critico d’arte – ed il famoso pittore nostrano Franco Cilia
Ad aprire la serata il giornalista Emanuele Schembari : “Il pregio di questo libro-monografia – ha detto – ( contrariamente ad altri similari ) è che si tratta del primo esperimento, assai riuscito, di una monografia ragionata dell’artista Franco Cilia… in esso si sono incontrate due persone di grande spessore ed intelligenza”.
Come ha poi spiegato l’autore con dovizia di dotti particolari, il testo si avvale, tra l’altro, di una lunga intervista, di un commento a una selezione di opere scelte, di una biografica cronologica con riferimenti precisi alle testimonianze critiche che hanno accompagnato il lavoro dell’artista (con testi di Mario Luzi, Federico Zeri, Ruggero Orlando, Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino, Fortunato Pasqualino, Rossana Bossaglia, Giorgio Di Genova, Floriano De Santi, Aldo Cazzulo, Emanuele Severino, etc.).
Si tratta in pratica, come già accennato, della prima monografia ragionata che riguarda l’artista Franco Cilia e magistralmente assemblata, con certosina cura, da Andrea Guastella che si è cimentato con ottimo successo in un impegno letterario non indifferente: l’autore nel suo corposo lavoro ha avuto modo di cogliere le variegate anime del maestro Cilia e accompagnare il lettore, quasi per mano, in un interessante viaggio il cui simbolismo non è astratto, ma pervaso e percorso dalla storia e dal tempo. Il titolo del volume è tratto emblematicamente da una famosa incisione del Goya , il celeberrimo pittore spagnolo in un certo qual modo “musa” ispiratrice dell’estro del Cilia in un particolare suo momento creativo. Ha detto ancora Guastella a proposito del tempo che viene definito l’elemento concreto del “fare”, tradotto con l’utilizzo di materie scultoree semplici (pietre antropomorfe, “pietre dipinte”). Ed il “fare” rimanda a un essere, che fa riferimento all’esistere. Ed ancora…“Cilia trasforma la sua arte nello specchio in cui siamo”.
Una lunga e appassionata conversazione-intervista, dunque, tra Guastella e Cilia, iniziata nel salotto di casa dell’autore, ripresa poi tra le pareti interamente invase di quadri nello studio-museo del maestro di Via San Vito 44 – nel centro storico ragusano. I moduli espressivi di Cilia, sempre in progress ma correlati alle linee maestre di espressività, hanno permesso al maestro di affermare una sua precisa linea personale e un linguaggio autonomo. E non potrebbe essere diversamente visto che “Franco Cilia – annota l’autore – non è infatti solo un raro caso di autodidatta in pittura riuscito a scalare le vette della notorietà. E’ anche uno scrittore, un sensitivo e un attore dalla voce profonda e tenebrosa, una voce che la pagina scritta non può rendere, ma di cui è percepibile il calore”.
Tra i tanti ricordi di Franco Cilia emersi nel corso dell’intervista è interessante e genuino quello riguardante un servizio televisivo andato in onda sulla Rai: alla domanda formulata dal giornalista Nuccio Vara su come si definisse, il maestro rievoca: “Dopo averci pensato su una trentina di secondi, ho risposto: Un gatto di strada. Vedi, un gatto casalingo se lo butti in strada muore, un gatto di strada lo uccidi chiudendolo in casa. Credo che una certa dispersione, una tendenza ad andare qua e là e a fiutare tutt’intorno sia connaturata al mio carattere”, mai come adesso questa auto etichettatura del Cilia si cala perfettamente nella sua più che variegata esistenza.
Il volume si avvale, inoltre, di un commento a una selezione di opere scelte, di una biografica cronologica con riferimenti precisi alle testimonianze critiche che hanno accompagnato il lavoro dell’artista (con testi, tra gli altri, di Rossana Bossaglia, Gesualdo Bufalino, Mario Luzi, Giovanni Occhipinti, Ruggero Orlando, Emanuele Schembari, Leonardo Sciascia, Federico Zeri) e di una bibliografia completa. Impreziosiscono il volume numerose tavole di Cilia unitamente ad alcune simboliche illustrazioni che lo ritraggono nei suoi variegati aspetti artistici tra innocenza e memoria e fornendo, in tal modo, una dimensione dell’arte legata ad una visione alta dell’esistenza, fisica e metafisica, concreta e filosofica.
Tra gli intervenuti il regista Franco Giorgio ed il critico Giorgio Guastella.