Società

Pubblicato il 11 Maggio 2015 | di Mario Cascone

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Il sogno di una Sicilia che sia solo normale

Ho fatto un sogno, l’altra notte. Ho sognato di essere alla guida della mia macchina e di percorrere una bellissima autostrada che collega Catania a Palermo: un’autostrada a tre corsie, con gallerie prive di crepe e perfettamente illuminate, con un fondo stradale molto curato e segnali stradali funzionanti. Era bello guidare su una strada così. Mi dava un senso di sicurezza e di tranquillità. E pensavo: “Ma dove si trova il tratto interrotto? Perché i telegiornali dicono che su questa autostrada c’è stato un crollo e che la Sicilia è spaccata in due? Come mai tanti automobilisti si lamentano di dover percorrere delle vere e proprie mulattiere per superare l’interruzione autostradale? Dove si trovano le impervie trazzere sulle Madonie, che fanno vedere in televisione?”. Nel sogno io vedevo solo una strada in ottime condizioni, senza nessuna interruzione e sulla quale era davvero piacevole guidare.

Ad un certo punto mi sono immesso sull’autostrada Palermo-Messina, all’altezza di Cefalù. Pensavo di dover trovare qualche galleria bloccata o tutta una serie di tratti a senso unico alternato, ma non ho trovato nessun intoppo: tutto in ordine, tutto perfettamente funzionante. E nel sogno ho ringraziato i nostri politici, che hanno inaugurato innumerevoli volte i diversi tratti di quell’autostrada, non certo per esibire la loro bravura, ma solo per affermare il loro servizio al bene comune. I nostri bravi uomini politici: vedevo nel sogno le loro facce compiaciute, sentivo i loro discorsi altisonanti, che smentivano le tante cattiverie dette su di loro. Nel sogno allora mi sono detto che era ingiusto accusare i nostri politici dei ritardi e della negligenza in questo settore così importante. Era sicuramente una cattiveria affermare che la costruzione dell’autostrada Siracusa-Gela è iniziata oltre quarant’anni fa ed è ancora lontana dall’essere completata. È una calunnia dire che il tanto desiderato raddoppio della Ragusa-Catania, perché nel sogno io quest’arteria stradale l’ho vista già completa. Ed era bellissima, nel sogno.

Insomma, vi assicuro che è stato proprio un bel sogno, uno di quei sogni che non si dimenticano facilmente, perché portano a considerare i benefici di una rete stradale così efficiente, della quale si avvale soprattutto la nostra economia: i commercianti, che possono spedire celermente i prodotti al Nord e all’estero; gli autotrasportatori, che sono in grado di lavorare in sicurezza; quelli che per motivo di lavoro sono costretti a stare sempre sulla strada; le ambulanze, che trasportano i malati gravi negli ospedali; i comuni cittadini, che possono recarsi agevolmente nei vari posti. Che sogno, ragazzi! Un sogno che mi ha fatto vedere la Sicilia come la cosiddetta “alta” Italia, o forse bisognerebbe dire “altra” Italia…

Ad un certo punto però il sogno è stato proprio esagerato: pensate che ho visto addirittura il ponte sullo Stretto di Messina. Bello, imponente, futuristico: una cosa impressionante… In quel momento però mi sono svegliato, e ho capito che era stato solo un bel sogno…


Autore

Sacerdote dal 1981, attualmente Parroco della Chiesa S. Cuore di Gesù a Vittoria, docente di Teologia Morale allo studio Teologico "San Paolo" di Catania e all'Istituto Teologico Ibleo "S. Giovanni Battista" di Ragusa, autore di numerose pubblicazioni e direttore responsabile di "insieme".



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