Società

Pubblicato il 23 Dicembre 2012 | di Andrea G.G. Parasiliti

A Chiaramonte Gulfi arriva Casa Namastè

In questi giorni a Chiaramonte Gulfi sta nascendo una casa per i bambini: Casa Namasté. Si tratta di una associazione no-profit, ideata e gestita cinque da ragazze della nostra provincia. Presidente dell’associazione è Daniela Lucifora, una giovane chiaramontana che da anni lavora nel mondo dell’infanzia e non solo: «Namasté crea delle attività dove i bambini apprendono tramite il gioco e i laboratori. Noi intendiamo ‒ spiega Daniela ‒ coinvolgere i bambini dalla prima infanzia alla pubertà, cioé durante il loro ciclo evolutivo. Faremo doposcuola, attività creative (come ad esempio laboratori teatrali) e puntiamo a diventare un punto di riferimento per le famiglie soprattutto per quanto riguarda l’aspetto comunicativo genitori-figli».

casa namastèLa sede di Casa Namasté, in via Fonderia 47, è appunto una casa perché la «casa è il luogo in cui il bambino può meglio sviluppare le proprie competenze». Ma Daniela mi spiega che hanno anche un progetto sull’autismo: «Intendiamo rivolgerci anche alle famiglie con soggetti autistici, per sviluppare le “autonomie domestiche”, tramite un piano di lavoro seguito da Ivana Tidona, lei che è una psicologa ragusana». Che significa Namasté? «Namasté è un saluto indiano e significa “io accolgo te cosí come sei nella tua interezza”». Ho saputo che aprirete poco prima di Natale, progetti immediati? «Bene, subito dopo l’inaugurazione del 16 di dicembre saremo subito attive con dei laborari a tema natalizio per i bimbi dai 3 ai 10 anni». Attività di ludoteca e di laboratorio, un progetto sull’autismo e integrazione, insomma, qualcosa di bello con cui finire un anno e iniziarne un altro.

 

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Autore

(Ragusa, 1988). Post-doctoral Fellow della University of Toronto si è laureato in Filologia Moderna all’Università Cattolica di Milano e ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università degli Studi di Catania. Collaboratore del Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca della Cattolica di Milano (CRELEB) e, nel 2018, del PRISMES (Langues, Textes, Arts et Cultures du Monde anglophone) dell’Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3, si occupa di Libri d’artista e Letteratura Futurista, Disability Studies e Food Studies. Fra le sue pubblicazioni: Dalla parte del lettore: Diceria dell’untore fra esegesi e ebook, Baglieri (Vittoria, 2012); La totalità della parola. Origini e prospettive culturali dell’editoria digitale, Baglieri (Vittoria, 2014); Io siamo già in troppi, libro d’artista di poesie plastiche plastificate galleggianti per il Global Warming, KreativaMente (Ragusa, 2020); Ultima notte in Derbylius, Babbomorto editore (Imola, 2020); All’ombra del vulcano. Il Futurismo in Sicilia e l’Etna di Marinetti, Olschki (Firenze, 2020). Curatore del volume Le Carte e le Pagine. Fonti per lo studio dell’editoria novecentesca, Unicopli (Milano 2017), ha tradotto per il CRELEB le Nuove osservazioni sull’attività scrittoria nel Vicino Oriente antico di Scott B. Noegel (Milano, 2014). Ha pubblicato un racconto dal titolo Odisseo, all’interno della silloge su letteratura e disabilità La mia storia ti appartiene, Edizioni progetto cultura (Roma 2014). Come giornalista pubblicista, ha scritto per il «Corriere canadese» (Toronto), «El boletin. Club giuliano dalmato» (Toronto), «Civiltà delle macchine» (Roma), l’«Intellettuale Dissidente» (Roma), «Torquemada» (Milano), «Emergenze» (Perugia), «Operaincerta» (Modica), e «Insieme» (Ragusa) dal gennaio del 2010.



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