Pubblicato il 11 Febbraio 2016 | di Redazione
0Messaggio per la XXIV Giornata Mondiale del Malato 2016
Cari fratelli e sorelle, vi saluto tutti con affetto, specialmente voi malati, accompagnati dai volontari. L’Ufficio per la Pastorale della Salute, si dedica in particolare alle persone ammalate e in condizioni di fragilità, con uno stile tipicamente evangelico. Infatti, la nostra opera non è assistenzialismo o filantropia, ma relazione d’aiuto che si traduce nel ministero della consolazione.
Ringrazio tutti voi volontari che, mossi dall’amore per Cristo e sull’esempio del Buon Samaritano, di fronte alla sofferenza cercate sempre di essere – come dice Papa Francesco – sguardo che accoglie, mano che solleva e accompagna, parola di conforto, abbraccio di tenerezza. Continuate a donare tempo, sorriso e amore ai fratelli e alle sorelle che ne hanno bisogno. Ogni persona malata e fragile possa vedere nel vostro volto il volto di Gesù; e anche voi possiate riconoscere nella persona sofferente la presenza di Cristo.
Il contesto culturale e sociale di oggi è piuttosto incline a nascondere la fragilità, a ritenerla soltanto come un problema, che richiede rassegnazione e pietismo o alle volte scarto delle persone. Noi oggi, siamo chiamati ad essere segno profetico e andare contro questa logica mondana, la logica dello scarto, aiutando i sofferenti ad essere protagonisti nella società e nella Chiesa.
Cari fratelli e sorelle ammalati, non consideratevi solo oggetto di solidarietà e di carità, ma sentitevi inseriti a pieno titolo nella vita e nella missione della Chiesa. Voi avete un vostro posto, un ruolo specifico nella parrocchia e in ogni ambito ecclesiale. La vostra presenza, silenziosa ma più eloquente di tante parole, la vostra preghiera, l’offerta quotidiana delle vostre sofferenze in unione a quelle di Gesù crocifisso per la salvezza del mondo, l’accettazione paziente e anche gioiosa della vostra condizione, sono una risorsa spirituale, un patrimonio per ogni comunità cristiana.
Oggi, la nostra Diocesi è in comunione spirituale con il Santuario di Lourdes. Un cero verrà acceso alla Grotta per tutti gli ammalati, i sofferenti e coloro che sperimentano le varie forme di fragilità e disagi interiori di vario genere. Maria sa di che cosa abbiamo bisogno! Lei si prende cura di noi, intercedendo presso Gesù e chiedendo per ciascuno il dono del “vino nuovo”, cioè l’amore, la grazia che ci salva. Lei intercede sempre e prega per noi, specialmente nell’ora della difficoltà e della debolezza, nell’ora dello sconforto e dello smarrimento, soprattutto nell’ora del peccato. Per questo, nella preghiera dell’Ave Maria, le chiediamo: «Prega per noi, peccatori».
Cari fratelli e sorelle, affidiamoci sempre alla protezione della nostra Madre celeste, che ci consola e intercede per noi presso il suo Figlio. Ci aiuti lei ad essere per quanti incontriamo sul nostro cammino un riflesso di Colui che è «Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione» (2 Cor 1,3).
Vi saluto con tanto affetto e insieme sosteniamoci nella preghiera!
di Don Giorgio Occhipinti